Lite Morgan-Bugo, il direttore d’orchestra: “La verità è questa ed è giusto che si sappia” (3 / 3)

Durante la prima prova, quindi, l’orchestra non esegue la cover.
A distanza di una settimana, viene fissata la seconda ed ultima prova in cui Morgan assicura di arrivare con le parti sistemate.

“La realtà – accusa il Maestro – è che si presenta con partiture pressoché identiche a quelle contestate se non per pochi dettagli non sostanziali.
L’orchestra suo malgrado cerca di eseguire questa partitura, per cinquanta minuti, sotto lo sguardo imbarazzato del direttore artistico, degli autori e del direttore residente.

Gli viene chiesto quindi di cambiare l’arrangiamento per impossibilità da parte dell’orchestra di eseguire, e per una oggettiva bruttezza dello stesso.
A questo punto, quasi per disperazione io e Andrea Bonomo in una notte scriviamo un arrangiamento salvagente per paura che Morgan si presentasse con l’ennesimo arrangiamento contestabile.

La Rai a quel punto, in via del tutto eccezionale, concede loro di avere più tempo a disposizione pur di preparare qualcosa di “presentabile”.
Ma “le prove sono imbarazzanti e l’esecuzione ne è una dimostrazione tangibile” spiega Bertolotti.

 

 

“La sera della diretta, Bugo disorientato dai continui cambiamenti di Morgan, e dall’impossibilità di pianificare la performance, canta tutto il brano.”

“Non voglio neppure commentare quanto successo la sera dell’eliminazione, perché troppo palese e non interpretabile. Non c’è giustificazione.”
Da una parte un violento che offende il proprio partner e tutte le persone coinvolte (telespettatori compresi) e dall’altra, un ragazzo che fa l’unica cosa possibile:
Difendere la propria dignità, di uomo ed artista.

“Ho avuto l’ingrata responsabilità di dover fermate la musica di Sanremo, ma per certe cose, è necessario avere il coraggio di fare silenzio.” conclude il Maestro.