L’elisir di lunga vita esiste: è abruzzese e si chiama “sdijuno” (2 / 2)

Mauro Serafini, docente di Alimentazione e nutrizione umana della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo, uno dei protagonisti della ricerca sopracitata spiega: “Lo sdijuno è il primo pasto abbondante della giornata. È una tradizione che rimane viva soprattutto tra gli anziani. Segue al pasto frugale del tramonto e alla colazione minima delle 6”.

“Questo pranzo alle 11 del mattino – prosegue il docente – garantisce all’organismo un periodo di digiuno di circa 14/16 ore, se non si tiene presente del piccolo pasto all’alba. Alcune evidenze scientifiche recenti hanno messo in luce l’importanza di concentrare i pasti della giornata e soprattutto di limitare l’apporto calorico all’ora della cena, quando il metabolismo è più lento per via dei ritmi circadiani”.

“Lo sdijuno – conclude il professore – è un modello alimentare peculiare e ante litteram rispetto alle recenti diete del digiuno e in parte spiega, insieme a fattori ambientali, genetici e nutrizionali, la longevità di una fetta consistente della popolazione abruzzese”. C’è sempre da imparare e da prendere il meglio da tutte le culture. Questo “furto” di abitudini può solo farci del bene.