L’elemosiniere del Papa ha speso 3 milioni e mezzo di euro per pagare le bollette delle famiglie in difficoltà (1 / 2)

L’elemosiniere del Papa ha speso 3 milioni e mezzo di euro per pagare le bollette delle famiglie in difficoltà

“Lì dentro ci sono 500 persone, 100 bambini, senza elettricità da sei giorni: bisognava aiutarli”. Così il cardinale polacco Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa, ha spiegato ai giornalisti de Il Corriere della Sera le ragioni che lo hanno portato a rompere i sigilli in via Statilia, a Roma e a riattaccare l’elettricità ad uno stabile occupato abusivamente. Un gesto che ha diviso l’opinione pubblica tra chi ha voluto appoggiare l’intenzione di aiutare gli ultimi e chi lo considera solo un reato.

Il prelato ha voluto rispondere al vicepremier Matteo Salvini, che, provocandolo, lo ha invitato a pagare i 300mila euro di bollette arretrate dello stabile.
“Da questo momento, ovvero da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema. Non c’è politica dietro: io faccio l’elemosiniere e mi preoccupo dei poveri, di quelle famiglie, dei bambini. Intanto, hanno luce e acqua calda, finalmente. Adesso tutto dipende dal Comune, aspettiamo che riaprano gli uffici”.

 

Intanto oggi è emerso sulle pagine di Repubblica che, nel 2018, l’elemosiniere del Papa avrebbe speso oltre tre milioni e mezzo di euro per saldare le bollette di luce, gas, spazzatura aiutando le famiglie italiane e non che non riuscivano a saldare a causa delle condizioni economiche in cui erano in quel momento. A dimostrazione che il recente episodio non era una tantum.