Lapo Elkann si offre gratuitamente per collaborare con il prossimo Governo: “Sogno di aiutare il mio Paese” (1 / 2)

Lapo Elkann si offre gratuitamente per collaborare con il prossimo Governo: “Sogno di aiutare il mio Paese”

Lapo Elkann si offre gratuitamente per collaborare con il prossimo Governo ribadendo il suo amore per la propria terra: “Se non fosse per mio nonno, per il mio bisnonno e per questo Paese, io non avrei ciò che ho”.

L’imprenditore si offre come soluzione gratis per l’Italia. L’aveva già detto tempo fa, attraverso una dichiarazione a Vanity Fair: “Io, gratis, sarei onorato di aiutare l’Italia a rilanciarsi in termini di comunicazione a livello mondiale. Voglio ‘vendere’ l’Italia, le sue qualità, le sue bellezze e specificità, nel mondo. Mi offro volontario, a disposizione di qualsiasi governo avremo da qui a un mese. Sogno di aiutare il mio Paese”.

 

Continua a confermare il suo concetto specificando che la sua intenzione è quella di una manifestazione del suo amore per l’Italia e non di certo per politica. Così ha rilanciato l’offerta di prestare il proprio lavoro, senza nessun costo, al prossimo governo per valorizzare tutte le bellezze italiane. Durante una cena del Gruppo Ferretti presso il suo Garage Italia a Milano, ha dichiarato:

“Io amo il nostro Paese, ho su di me il tatuaggio di una bandiera italiana e la parola ‘Italia’ è nelle mie aziende, da Italia Independent a Garage Italia.”.

Secondo il suo parere, lo Stato non fornisce degli aiuti sufficienti agli imprenditori che vogliono realizzare progetti concreti ed idee innovative.

Vorrei ritornare indietro qualcosa, e con imprenditori e amici sono pronto a farlo a costo zero, a titolo totalmente gratuito. Non mi interessa sapere chi andrà al Governo, lo faccio chiunque sia al potere, per rilanciare l’Italia. Noi imprenditori, oggi, non siamo aiutati dalle strutture, il sistema del Paese non ci sostiene – sostiene ancora l’imprenditore -. Se un imprenditore vuole concretizzare idee e progetti, in Italia, deve sbattersi dieci volte più di quanto debbano fare i francesi o i tedeschi. Non è giusto”.