Per quel che riguarda invece l’Italia, a rubare la scena è stata indubbiamente la famiglia Agnelli, una delle dinastie più conosciute ed al contempo più discusse. Tra i personaggi più in vista, della famiglia spunta Lapo Elkann, unanimemente riconosciuto come il più eccentrico e controverso, ma ritenuto da molti anche come il più simpatico. Tutti conoscono gli eccessi di Lapo Elkann e le sue impòrobabili trovate, ma il fondo fu toccato probabilmente nel 2005, la notte in cui il rampollo venne ricoverato in condizioni critiche dopo un festino troppo sfrenato.
Donato Broco, alias “Patrizia“, è il transessuale che quella notte chiamò l’ambulanza una volta compresa la situazione. Nella sua recente intervista a LA7, Patrizia ha spiegato che: “Gli piace il pericolo, è un ragazzo debole, ma con un grande cuore […] Quando usciva non prendeva alcuna precauzione, cambiava sempre macchina, usava addirittura modelli che dovevano ancora uscire”. Addirittura, ha spiegato Patrizia (che all’epoca aveva 53 anni), era Lapo stesso a confezionare a mano, con forbici e tessuto, i vestiti che le trans che andavano con lui avrebbero dovuto indossare per la serata.
“Eravamo sempre in tre, ci divideva i compiti. Un elemento così da solo non lo reggi tante ore, ci chiedeva di tutto” ha continuato Patrizia, tornando poi su quella famigerata notte: “Quella notte verso la fine ebbe come un mancamento. Mi disse ‘Posso stare a dormire da te?’. La mattina mi svegliai presto, lo sentii rantolare. Provai a scuoterlo, ma niente. Quando capii che non avrebbe risposto, chiamai il 118. Poteva passare dal sonno alla morte”. Ma dalla famiglia, ha accusato la transessuale, non arrivò mai altro ringraziamento che una semplice lettera anonima scritta a mano.