La scelta di Amoako: “Torno in Ghana. Italia sei una…” (1 / 2)

La scelta di Amoako: “Torno in Ghana. Italia sei una…”

La storia di Amoako Kwadwo, nome difficile da pronunciare per noi italiani, è iniziata come quella di moltissimi migranti africani. Ma è finita in maniera diversa. Il 19enne, dopo due anni in Italia, è arrivato alla conclusione che il nostro paese non fa per lui e ha capito che forse tornare a casa, in Ghana, è la scelta migliore. L’inizio è stato quello ‘solito’: il viaggio infinito nel deserto del Sahara, qualche giorno in carcere in Libia, poi lo sbarco a Lampedusa e infine l’arrivo a Padova.

Amoako nemmeno conosceva la città veneta, stando alle sue parole. Il viaggio di ritorno, invece, è stato decisamente più agevole. Qualche ora di treno ad Padova a Roma e poi il volo diretto per Accra, la capitale del ‘suo’ Ghana. Così è finito ‘il sogno italiano’ del ragazzo, durato appena due anni. Ai volontari che l’hanno assistito, Kwadwo ha raccontato che “l’Italia non è come me la aspettavo. Tanto vale tornare a casa e aiutare la mia famiglia, che mi chiede spesso un aiuto. Proverò a costruirmi un futuro in Africa”.

Una persona che l’ha conosciuto bene è don Luca Favarin, presidente della ONLUS ‘Percorso Vita’: “Lo abbiamo accompagnato e assistito nella sua scelta. E non è l’unico che ha deciso, dopo poco tempo, di abbandonare l’Italia. Ma per lui questa non deve essere una sconfitta. Semmai una nuova nascita”. Inoltre il ragazzo, oltre al biglietto aereo, ha anche ricevuto un contributo dall’UE di 1.400€: “Per acquistare del bestiame e per assisterlo nella crescita del suo allevamento. Quando dicono ‘aiutamoli a casa loro’ queste sono le scelte vincenti” spiega Favarin.