Insulti sui social a Lele Spedicato dei Negramaro, la frase shock: “Spero che muoia perché…” (2 / 2)

contento?”, si è chiesta la Lucarelli,Non lo so. Nega che sia una provocazione e vabbè. Parla della solita libertà di dire quel che si vuole, che ormai è l’alibi del coglione. Continua con le scemenze nei commenti. E fin qui nulla di nuovo. Il problema è che un adulto mediamente evoluto come lui, rispondendo a chi gli fa notare quanto sia stato becero e gratuito, ritenga che non si possa giudicare una persona per quello che scrive su internet. (LO SCRIVE LUI). È qui che si capisce il problema. La solita distorsione della realtà. Il solito problema

dell’ignoranza nel ritenere il web un mondo parallelo, una zona franca, un non luogo in cui si può essere altro, in cui si può essere la parte peggiore di sè, perché tanto mica è la realtà. Invece qui e lì sono la stessa cosa e se non l’hai capito dopo un decennio di fb, hai un problema serio.

Sono LA STESSA COSA con la differenza che nel bar sotto casa gli amici, i parenti, le persone che vogliono bene a Lele non hanno possibilità di ascoltare le tue idiozie. Qui le leggiamo tutti, compresi (potenzialmente) loro. E immagino 

che il nostro eroe del giorno, se quegli amici, quei parenti, fossero seduti al bar, se ne starebbe ben zitto. Se vi piace la provocazione, almeno assumetevi il rischio di un pugno in faccia“.

Anche stavolta, gli haters hanno trovato pane per i loro denti, non solo Selvaggia ha attaccato l’uomo che ha augurato la morte al chitarrista dei Negramaro, ma anche moltissimi fan della band hanno dimostrato stima e affetto nei loro confronti, soprattutto nei confronti di Lele che in questi giorni sta combattendo la sua battaglia più importante.