Il tuo assistente vocale potrebbe spiare le tue abitudini di nascosto (2 / 2)

Una donna di Portland (Oregon) ha scoperto che il proprio dispositivo Echo ha registrato una conversazione tra lei e suo marito e l’ha inviata ad un suo impiegato. Spaventoso, vero? Amazon ha spiegato che se la “parola di risveglio” del dispositivo viene detta accidentalmente dall’utente, l’assistente vocale si risveglia e inizia a comportarsi come se le fosse impartito un ordine dall’utente.

La parola di risveglio del dispositivo Echo di Amazon è “Alexa”, il nome dato all’assistente vocale. Se “Alexa” o una parola simile viene detta all’interno di una conversazione, l’Assistente inizierà a funzionare e a cercare di comprendere le richieste dell’utente. Nel caso citato probabilmente la moglie e il marito stavano parlando di inviare una nota a qualcuno. E alla richiesta di Alexa di specificare “a chi” inviare la nota, la moglie avrebbe fatto accidentalmente il nome dell’impiegato. 

Un equivoco, dunque, che però lascia aperti tanti interrogativi. Amazon si è tutelata inserendo ben 12mila termini e condizioni d’utilizzo per i dispositivi Echo. In pratica un’ammissione che qualcosa potrebbe non funzionare ancora a dovere e che potrebbe causare problemi ben più gravi di un semplice equivoco. 
Gli esperti di sicurezza e privacy stanno ancora cercando di inquadrare i pericoli di tale dispositivi, ma nel frattempo consigliano alle famiglie di dotarsi di assistenti vocali solo nel caso in cui si è ben consci dei pericoli che possano rappresentare per le proprie vite.