“Il re dell’accoglienza dei migranti”: incassa 25mila euro al giorno e viaggia con una Ferrari (2 / 2)

anche sui giornali. Il suo guadagno si aggira attorno a 25mila euro al giorno e gestiva 13 centri con 740 richiedenti asilo presenti nelle strutture che facevano un incasso di 8 milioni d’euro all’anno. Gli indagati sono, Paolo Di Donato, Giuseppe Pavone, Felice Panzone, Angelo Collarile e Salvatore Ruta. Il più conosciuto è proprio Paolo Di Donato che per tutti era ormai il “re dei migranti” che si ribellava ai sospetti ed ostentava sicurezza: “Io faccio l’imprenditore: mi occupo del sociale sì, ma non sono mica un prete,

devo fare utili.” Con la complicità di funzionari pubblici, Di Donato truffava lo Stato e lucrava alle spalle dei migranti dai quali percepiva contribuiti nonostante alcuni che risultavano ospiti delle sue strutture, erano già andati via.

L’uomo dell’impero che gestiva i richiedenti asilo, in questi anni non si è fatto mancare nulla. Tra barche e auto di lusso, si concedeva ogni cosa grazie ai migranti ma ora è finito agli arresti domiciliari con accuse gravissime, truffa ai danni danni dello Stato, falso,

corruzione, e altre contestazioni.  L’accusa sostiene che queste persone “facevano affari sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri e riscuotevano soldi per ospiti che da tempo avevano lasciato i centri d’accoglienza”. Tra le persone finite agli arresti, anche il funzionario Felice Panzone della Prefettura di Benevento ed un carabiniere con l’accusa di diversi reati di “truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, frode in pubbliche forniture, corruzione ed anche accuse di rivelazione di segreti d’ufficio.