I servizi segreti accusano le Ong: “Così importiamo l’illegalità” (2 / 2)

I servizi segreti però evidenziano anche una serie di aspetti strutturali che potrebbero “innescare nuove ondate migratorie: la precarietà della situazione libica, gli sviluppi in altri paesi nord africani dove si registrano criticità economico-sociali che potrebbero riflettersi sulle capacità di contenimento della spinta migratoria”.

Quindi, i servizi segreti sono convinti che avendo bloccato le navi umanitarie, si sia abbassato anche il rischio di importare illegalità in Italia. Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione (direttore del Dis) e i direttori dei due servizi estero e interno, hanno valutato ciò che è accaduto negli ultimi tempi:

“Nel 2018 gli sbarchi di migranti sulle coste italiane si sono ridotti dell’80 per cento rispetto al 2017 e tale sviluppo è da attribuire soprattutto alla rafforzata capacità della Guardia costiera libica nella vigilanza delle acque territoriali, fortemente promossa dal governo italiano, e alla drastica riduzione delle navi delle Ong nello spazio di mare prospiciente quelle coste che, di fatto, ha privato i trafficanti della possibilità di sfruttare le attività umanitarie ricorrendo a naviglio fatiscente e a basso costo”.

 

Insomma, dai servizi di intelligence arriva un’analisi interessante che mette in risalto Matteo Salvini che dal canto suo, durante la manifestazione di Milano che ha contestato il suo operato, ha dichiarato che la Lega non cambierà.

Il 10 aprile del 2018 una organizzazione attiva tra Nabeul in Tunisia e la Sicilia che trasportava “clandestina”, era stata smantellata dalla Guardia di Finanza: “La rilevata presenza, nel circuito gravitante attorno al sodalizio, di soggetti attestati su posizioni jihadiste è valsa a ribadire il pericolo che il canale gestito dall’organizzazione potesse essere sfruttato per il trasferimento di estremisti, oltre che di individui ricercati per gravi reati”.