Gruppo di attivisti vegani entra in un ristorante e costringe i clienti ad ascoltare audio da un mattatoio (1 / 2)

Gruppo di attivisti vegani entra in un ristorante e costringe i clienti ad ascoltare audio da un mattatoio

Gli attivisti vegani. Qualcuno di noi apprezza il loro lavoro e i loro sforzi, qualcun altro li trova fastidiosi. L’ultima protesta plateale è avvenuta lo scorso sabato a Brighton, città inglese che affaccia sul mare. Era un sabato sera come tanti altri in un ristorante brasiliano, quando la cena dei clienti è stata interrotta da una protesta di attivisti vegani che ricordavano, per l’ennesima volta, come mangiare carne sia da “assassini”.

Lo staff del “Touro Steakhouse”, questo il nome del ristorante in questione, ha dovuto affrontare un sabato sera lavorativo diverso dal solito. Il gruppo di attivisti vegani appartiene a “Direct Action Everywhere” ed è entrato nel ristorante con microfoni e casse per diffondere i loro messaggi, oltre ad alcuni audio strazianti di animali torturati nei macelli. La protesta, però, non è andata esattamente a buon fine.

Massimo rispetto per i vegani, ma gli avventori della Steakhouse scelgono la carne brasiliana per un motivo semplicissimo: gli piace il sapore. E non gli interessa molto che siano morti degli animali per deliziare i loro palati. Un membro del gruppo ha iniziato un discorso nel ristorante ma nessuno gli ha veramente dato ascolto. La maggior parte delle persone ha provato interesse per l’inaspettata protesta nei primi cinque minuti, per poi tornare a concentrarsi sulla propria compagnia o sul proprio cibo.