Funerali di Ginevra, la bimba di 17 mesi uccisa dal papà: gente impietrita dal dolore. Il nonno: “Spero suo padre viva, deve soffrire” (2 / 2)

Tutto il paese si è voluto stringere al dolore della mamma di Ginevra, dei nonni e di tutta la famiglia. Alla fine della funzione, quando è uscita la bara dalla chiesa,  tantissime persone si sono affollate intorno al feretro accompagnandolo nel passaggio. Le esequie sono state annunciate da mamma Agnese e dalla famiglia della bimba, non hanno voluto menzionare il padre e nemmeno è apparso il cognome della bimba.

Questa terribile tragedia è avvenuta lo scorso 15 luglio in via Cozzolino, una delle strade principali di San Gennaro Vesuviano. Salvatore Narciso di 35 anni, ha preso in braccio la bimba di soli 17 mesi, è salito al secondo piano e l’ha gettata dal balcone tentando poi il suicidio.

 

È stato immediato l’arrivo dei sanitari del 118 sul posto ma purtroppo non hanno potuto far niente per Ginevra se non constatarne il decesso.  L’altezza della caduta si è rivelata fatale. Salvatore invece è stato trasportato d’urgenza in ospedale ed è stato sottoposto ad un lungo e complesso intervento chirurgico, così i sanitari del dell’ospedale Cardarelli di Napoli sono riusciti a salvargli la vita.

Per i cittadini di San Gennaro Vesuviano è impossibile dimenticare l’urlo straziante del nonno di Ginevra nella villetta rosa nel centro del paese.

Poco dopo le 20 di quel terribile giorno, un via vai di persone, amici e parenti sono accorsi per stare vicino ai familiari, soprattutto vicino a mamma Agnese, un giovane medico che ha tentato in tutti i modi di rianimare la sua piccola. Il nonno ha chiesto a gran voce: “Spero suo padre viva, deve soffrire“. Ora resta l’assurdità di questa tragedia a cui l’unica spiegazione che si possa dare è quella della follia umana e della consapevolezza che a togliere la vita ad un’anima innocente sia stato chi la vita gliel’aveva data solo pochi mesi fa.