Fabrizio Corona picchiato dai pusher a Rogoredo. È tutta una farsa? Un dettaglio non convince: “Sei un pagliaccio” (2 / 2)

Hanno fatto notare che se l’aggressione e il furto fossero stati autentici, gli spacciatori avrebbero rubato l’orologio da 30mila euro che aveva al polso, i suoi presunti aggressori hanno preferito solamente rubargli i vestiti, lasciandolo in mutande nel boschetto della droga di Rogoredo. In molti hanno notato questa insolita circostanza, dall’ex agente di Corona ad un membro della troupe del programma televisivo di Massimo Giletti ‘Non è l’Arena’. La presunta aggressione subita da Fabrizio Corona è stata etichettata da molti come un ‘fake al 100%‘, messo in scena solamente per colmare la mania di protagonismo dell’ex paparazzo dei vip. “Pagliaccio”,Sei la barzelletta di Italia” “Tutto preparato per far parlare di lui”, hanno commentato alcuni utenti sui social.

 

Ma Dagospia interviene così nel dibattito di giornata: “Nella puntata di ‘Le mirabolanti avventure di Corona nel bosco di Rogoredo gli sceneggiatori si sono dimenticati un dettaglio: il rolex daytona chocolate da 30mila euro al polso. Lui dice agli infermieri, “Mi sono fatto 6 anni di carcere, so come funziona” eppure si butta in mezzo ai peggiori spacciatori e tossici di Milano, che per 20 euro ammazzerebbero la nonna, con catena d’oro e cronografo da collezione…”

Sul sito Dagospia si legge ancora: “In ambulanza non vuole andare in ospedale. Agli infermieri che vogliono portarcelo per una visita specifica lui dice che vuole tornare a recuperare il cellulare.

‘‘Hai un po’ di segni sparsi per il corpo, meglio andare”, dice una, e lui replica ”Beh, poi siamo caduti nei rovi”. Quindi i graffi se li è fatti rotolando?”, continua Dagospia. “Pagliaccio”, “Sei la barzelletta di Italia” “Tutto preparato per far parlare di lui”, hanno commentato alcuni utenti sui social. Massimo Giletti invece ha assicurato la veridicità di tutta questa vicenda, dicendo che una microcamera ha ripreso il momento dell’aggressione: “Abbiamo tutte le immagini perché si è salvata una microcamera, per cui c’è del materiale che mostreremo domenica.”