Expo, sala condannato a 6 mesi di carcere (1 / 2)

Expo, sala condannato a 6 mesi di carcere

Le grandi opere italiane e le conseguenze negative, nuovo capitolo. Expo 2015 ha portato tante novità positive a Milano e a gran parte della Lombardia. Almeno nell’immediato. Perché poi, qualche anno più tardi, si è scoperto che per ottenere determinati risultati la legge è stata violata. Stamattina è arrivata la condanna per Giuseppe Sala, attuale sindaco di Milano che era in carica già nel 2015.

Il primo cittadino che pochi giorni fa ha indossato i calzini con i colori dell’arcobaleno per supportare il Pride Month in sostanza è stato condannato per aver firmato un verbale truccato per sostituire due commissari in una gara d’appalto. Era il maggio del 2012. Sala andava di fretta: bisognava completare alcuni lavori fondamentali per la buona riuscita dell’Expo.

In estrema sintesi è successo quanto segue: si è scoperta, improvvisamente, una incompatibilità tra membri della commissione di appalto per la cosiddetta piastra, considerata l’opera più importante di Expo. Per non ripartire da zero, lo staff decise di creare una nuova nomina con data vecchia. Insomma un falso ideologico I legali di Sala dicono che il sindaco “non se ne è nemmeno reso conto”.

 

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