Espelle un pezzo di polmone dopo un colpo di tosse: muore a 36 anni (2 / 2)

Inoltre gli era stato impiantato un pacemaker permanente per blocco cardiaco completo. Il dispositivo di assistenza ventricolare è stato posto per la gestione dell’insufficienza cardiaca acuta insieme ad un’iniezione continua di eparina per l’anticoagulazione sistemica.

Mentre veniva curato in ospedale, aveva iniziato a tossire sangue e muco, il che a quanto pare aumentava lo sforzo sui suoi polmoni, e i medici avevano iniziato a trattarlo con bombole di ossigeno.

Dopo aver tossito un pezzo di polmone, i medici lo hanno intubato immediatamente ed hanno eseguito una broncoscopia, ma in seguito è morto per complicazioni dello scompenso cardiaco cioè l’incapacità del cuore di assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e di soddisfare il corretto apporto di sangue a tutti gli organi, nonostante il posizionamento del dispositivo di assistenza ventricolare. La tosse, così come la febbre, è una reazione di difesa dell’organismo per rimuovere meccanicamente un ostacolo che impedisce la normale respirazione della persona.

E’ un meccanismo “salva vita” davvero necessario e, quando ci sono infezioni in corso, aiuta a espellere il muco e il catarro ma, anche se impossibile espellere un intero polmone umano poiché sono troppo grandi per adattarsi alla trachea, raramente può capitare di tossire così violentemente da espellere parti di polmone come dimostra questo caso. L’uomo ha tossito il bronchiolo destro, una serie di piccoli “tubi” che distribuiscono l’aria ai polmoni, ed è morto una settimana dopo.