Ecco perché non dovreste mai rimproverare i vostri figli urlando (2 / 2)

Sappiate che gli esperti hanno delineato almeno 3 buoni motivi per non urlare durante una discussione con i propri figli o durante un rimprovero. Le urla, infatti, vengono percepite dai bambini, soprattutto dai più piccoli, come una punizione fisica.

Molti la ritengono addirittura una punizione pari alla violenza fisica: le ferite psicologiche che ne derivano infatti sono analoghe a quelle dei bambini picchiati o maltrattati. Ne conseguono dunque gravi ripercussioni nella vita di tutti i giorni. Intimidire un bambino con le urla può essere la causa di depressione e disturbi comportamentali, fra cui anche la mancanza di autostima.

Infine subire frequentemente le urla dei propri genitori provoca anche una riduzione delle capacità di apprendimento: il cervello dei bambini è in fase di sviluppo ed è molto delicato e dunque può essere facilmente soggetto a traumi e danneggiamenti.

Spesso e volentieri, il bambino che subisce le urla dei propri genitori non ricorda il motivo che ha scaturito quella reazione e di conseguenza non comprende l’errore fatto. Quel che ricorda sono le urla e basta.

Ecco dunque perché fareste bene a trovare un modo più delicato ed efficace per discutere con i vostri figli, senza mai mortificarli ma facendo capire loro l’errore che non deve essere ripetuto al fine di essere semplicemente una persona migliore.

Ogni genitore, poi, conosce i propri figli e sa quando è il caso di associare una punizione esemplare alla discussione. A volte basta anche solo sequestare la playstation per un giorno per mettere a posto le cose e far capire l’errore commesso.