“Ecco perché ho divorziato”: l’amico è incredulo (2 / 2)

Cosa ci fai qui ubriaco a quest’ora? Non dovresti essere a casa da tua moglie?” incalza quest’ultimo, con tono di evidente disapprovazione. Al ché l’uomo al bancone torna con gli occhi sul bicchiere, masticando stancamente parole lente e pesanti: “Non ce l’ho più una moglie, Diego. Ha chiesto il divorzio“. A quell’affermazione l’amico gli si siede accanto con aria preoccupata: “Cos’è successo?” e l’uomo triste inizia a raccontare, dopo una breve pausa di teatro: “Cos’è successo? Ebbene, ti spiegherò cos’è successo. Tre mesi fa era il mio compleanno, lo sai no?”.

L’amico annuisce: “Sì certo, ti ho anche mandato gli auguri“. L’uomo al bancone annuisce: “Già, tu sì. Ma mia moglie no. Quella mattina mi sono alzato, e lei niente: nessun augurio, nessuna colazione particolare. Niente. Sembrava essersene dimenticata. Sono andato al lavoro con le palle girate per questa storia, ma anche lì la situazione non è cambiata“. Il narratore avvicina il bicchiere al naso, chiudendo il gli occhi un istante per meglio assaporare il proumo del rum. “Nessuno in ufficio mi ha fatto gli auguri, neanche un accenno. Solo una stupida sfilza di ‘buongiorno’. Ma quando sono entrato in ufficio, beh…Doris me li ha fatti“.

La tua segretaria?” domanda Diego, l’altro annuisce mestamente proseguendo: “Mi ha invitato a casa sua per festeggiare, e che dovevo fare? Ho accettato. Beh sono arrivato lì, e mi aveva preparato anche una bottiglia di spumante sul tavolino del salotto, pensa. Poi ha detto che doveva andare in bagno cinque minuti, ma sarebbe tornata subito“. L’uomo si ferma, sollevando il bicchiere. “E allora?” lo incalza l’amico. L’altro butta giù in fretta l’ultimo fondo di rum, espirando sonoramente: “E allora dopo cinque minuti è rientrata. Lei con mia moglie, e tutti i miei colleghi. Ed io ero sul divano. Nudo“.