Due scienziati americani spiegano: ecco dove si trova l’anima e cosa succede dopo la morte (2 / 2)

Il dottor Stuart Hameroff ed il dottor Roger Penrose sono rispettivamente un fisico ed un fisico matematico statunitensi, divenuti famosi a causa delle loro teorie sull’anima. I due scienziati hanno affermato che essa potrebbe nascondersi all’interno dei microtubuli delle cellule cerebrali, che la conterrebbero seguendo un processo chiamato Orch-OR” o “Orchestrated Objective Reduction”. Stando a quanto affermato dalla coppia di ricercatori, una volta che una persona viene dichiarata clinicamente morta i microtubili del cervello inizierebbero a perdere il loro stato quantistico.

Nonostante questo cambiamento però sarebbe ancora possibile riuscire a ricavare le informazioni in esse contenute anche dopo la morte. Questa teoria è stata da poco illustrata nel corso di una puntata di Through the Wormhole, documentario proposto dal canale Science Channel riguardante proprio i misteri della vita e dell’universo. Il dottor Hameroff ha spiegato che quando il cuore smette di battere ed i microtubuli non ricevono più il sangue necessario al loro sostentamento, le informazioni quantiche in essi contenute non vengono distrutte ma “dissipate” all’interno dell’universo.

Questo ha portato i due scienziati a sostenere che quelle informazioni, una volta sopraggiunta la morte, continuerebbero ad esistere separatamente all’interno del cosmo e questa sarebbe dunque la chiave del concetto di “anima immortale”: non certo un “io” definito esistente in un differente piano di coscienza, come suggeriscono le maggiori religioni, quanto piuttosto un insieme di informazioni quantistiche indistruttibili rilasciate nell’universo che conterrebbero gli imperscrutabili segreti della vita. Un’ipotesi certamente suggestiva che, qualora venisse un giorno confermata, potrebbe aprire le porte ad una vera e propria rivoluzione teologica e scientifica probabilmente senza pari nella storia dell’umanità.