Dormire: ecco le posizioni migliori e quelle invece da evitare (2 / 2)

Analizziamo subito uno dei primi modi di dormire, ovverosia la posizione supina. Dormire a pancia in giù è una delle abitudini più diffuse, in particolar modo per chi è talmente stanco che si affloscia sul materasso e prende sonno istintivamente in questo modo. Si tratta però della posizione più scorretta tra le tre più diffuse, poiché costringe il corpo a mantenersi per ore intere in posizioni innaturali. Innanzitutto esaspera la curva lordotica del rachide, incentivando il tilt anteroverso del bacino (erettori spinali ed ileopsoas accorciati e contratti); inoltre costringe a girare la testa a destra o a sinistra, non il massimo per la muscolatura del collo e per le vertebre cervicali.

Al contrario, la posizione prona (dormire a pancia in su) è largamente preferibile sotto ogni punto di vista. Innanzitutto permette di tenere il collo in una posizione rilassata, mentre la schiena rimane eretta – seguendo le sue curve naturali – ed i dorsali ed i muscoli posturali sono posti in una posizione di scarico. Si tratta indubbiamente della soluzione migliore per un soggetto senza particolari problematiche, l’unico accorgimento riguarda i cuscini: evitate di sollevare troppo il cranio.

In ultima, dormire su un fianco può provocare numerosi problemi in alcuni casi mentre può essere indicato in altri. Si tratta di un’ottima posizione per le donne in stato di gravidanza avanzata, in particolar modo i medici consigliano di dormire sul versante sinistro per migliorare la circolazione sanguigna, ma anche chi soffre di reflusso gastroesofageo può trovare conforto durante la notte in questo modo. L’unico accorgimento riguarda le ginocchia ed il bacino: per non forzare le articolazioni e mantenere il bacino allineato, si consiglia di mantenere un cuscino tra le ginocchia in modo da poterle sovrapporre senza dolori, e mantenere così una postura corretta.