Dopo il terremoto di Amatrice era diventata muta, ora Serena torna a parlare (2 / 2)

“Ero contenta davvero: mi stavo preparando i vestiti per il giorno dopo, quando ci sarebbe stata la fiera del paese. Mi addormentai con il sorriso e poi successe tutto troppo velocemente. Venni svegliata da un forte movimento sussultorio che mi sovrastava, accompagnato da un rumore assordante, come se un mostro mi stesse urlando nelle orecchie“.

Serena, ha raccontato ogni dettaglio di quella notte, poi il tragico ricordo di quanto è accaduto a sua nonna.

La palazzina di 3 piani dove abitava la sua nonna, era diventata un cumulo di macerie alte due metri, “Se la sera prima avessi saputo che l’avrei abbracciata per l’ultima volta, giuro che l’avrei stretta più forte e sarei rimasta con lei. È una persona forte che si è sempre sacrificata per il bene della famiglia: per me è una seconda mamma. Utilizzo i tempi al presente perché lei non merita di essere ricordata al passato.

Io non accetterò mai che se ne sia andata così, senza salutare. Ne parlo ogni giorno e ho la certezza che lei è con me sempre, anche adesso che sto scrivendo questo”.

La professoressa ha raccontato che dopo aver scritto quel tema, Serena è ritornata a parlare e a prendere parte delle lezioni. Ha avuto meno difficoltà a raccontare della sua vita, di come era Amatrice prima del disastro e questo tema è stato una sorta di rinascita nella vita di Serena, una ragazza di soli 15 anni.