Crolla il ponte ‘Morandi’ a Genova, decine di vittime (2 / 2)

Che l’incidente fosse gravissimo lo si era capito circa mezz’ora dopo il crollo. Il direttore del 118 genovese aveva parlato di “decine di morti”. Per ora quelli accertati sono 11. Considerando che a ‘sbriciolarsi’, letteralmente, sono stati 200 metri del ponte ‘Morandi’, non è da escludere che il numero dei deceduti aumenti col passare delle ore. Al momento ci sarebbero anche fughe di gas, che rendono ancora più difficili e pericolose le operazioni di soccorso.

Passato l’inevitabile momento di lutto per le vittime, ci sarà il momento delle domande. Com’è possibile che nel 2018, in uno degli otto paesi più sviluppati al Mondo, si debbano ancora piangere vittime di cedimenti strutturali? E’ sicuramente presto per fare ipotesi, ma tra le prime reazioni dei cittadini del luogo c’è stata quella rabbiosa. Era stato segnalato più volte che il ponte era a rischio crollo, ma nessuno ha ascoltato le lamentele e le richieste di chiuderlo, prima che succedesse una tragedia come quella di oggi.

L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, interrogato sulla questione da un giornalista ha risposto: “Non mi risulta che fosse pericoloso. Se così fosse, mi porti la documentazione”. L’AD ha poi aggiunto che si recherà quanto prima nel luogo della tragedia. Così come arriverà presto a Genova il premier Giuseppe Conte, che si trova a fronteggiare la seconda tragedia da quando è premier. Nella prima, l’incidente di Bologna, il bilancio fu meno pesante: morì una sola persona, seppur ne rimasero ferite 145. Stavolta il numero delle vittime sarà decisamente più alto.