Colombia, gli ippopotami di Pablo Escobar continuano a riprodursi: “Non riusciamo a fermarli” (2 / 2)

Come molti sanno Pablo Escobar morì nel dicembre del 1993 e, chiaramente, il suo zoo privato perse il suo padrone. Il governo all’epoca decise di trasportare tutti gli animali altrove, in zone più adatte o negli zoo colombiani. Ma per qualche motivo non fece lo stesso con gli ippopotami, che da 25 anni sono stati lasciati liberi di scorrazzare nell’area circostante a Villa Napoles.

Inizialmente ne erano solo quattro, ma con il passare degli anni si sono riprodotti. Oggi, secondo i racconti dei residenti, sono più di cinquanta. Non tutti sanno che questi animali sono una specie endemica dell’Africa e che non si trovano in natura in nessuna altra parte del mondo. Secondo gli esperti gli ippopotami rappresentano un grave rischio per l’ecosistema e per gli animali indifesi che abitano quelle zone.

Al momento non si sono registrati attacchi a esseri umani, ma di anno in anno la colonia aumenta di numero e non è da escludere, prima o poi, che una persona possa essere attaccata. Gli esperti dicono che tra le loro vittime preferite ci sono i lamantini, diminuiti di numero negli ultimi anni. Una soluzione al problema, però, sembra difficile da trovare: ucciderli risulterebbe troppo brutale e sterilizzarli o trasportarli altrove sarebbe molto costoso.