Chiara Ferragni sulla giostra con Leone, pioggia di critiche: “Anaffettiva, quel bambino ti odierà” (2 / 2)

Chiara Ferragni e la lettera della mamma

Qualche giorno fa è stata la festa della donna, la Repubblica per questa occasione ha voluto pubblicare otto lettere dei genitori rivolte alle loro figlie. Tra queste è stata pubblicata quella della mamma di Chiara, Marina di Guardo: “Avrei tanto voluto delle sorelle, da piccola: avvertire la calda complicità di un essere umano con gli stessi pensieri, una simile sensibilità, le medesime esitazioni. Invece, unica femmina di quattro figli, mi percepivo come un alieno atterrato su una terra inospitale. Mio padre adorava i miei fratelli, concedeva loro molta più libertà, nutriva nei loro confronti grandi aspettative e attese”.

“Io rimanevo a guardarli nell’angolo di un gioco in cui attendevo sempre in panchina, sicura che non sarebbe mai stato il mio momento.
Ero una bambina solitaria, taciturna, assillata dalla voglia di compiacere, di portare i voti migliori, di esprimere i concetti più brillanti.
Consapevole che non sarebbe servito a niente. Non sarei stata notata comunque da mio padre, il mio idolo, quell’uomo che tutti chiamavano professore, una divinità a cui ero indifferente. Quella sensazione di contare poco o niente me la sono portata dietro per tutta la vita, ancora adesso ci faccio i conti”.

“Rimane accucciata, nascosta, pronta a espandersi, a ritornare prepotente alla prima avvisaglia di crisi. Quando siete nate voi, tutte femmine come per un riscatto del destino, ho pensato che non avreste mai provato quell’inadeguatezza. Avrei fatto tesoro di quello che avevo vissuto sulla mia pelle, avrei imparato da quel dolore. Per me, non solo figlie ma soprattutto esseri umani degni di attenzione, amore, dedizione. Ho deciso che mai vi avrei posto confini, mai avrei spezzato le vostre ali, scegliendo di credere in voi, sempre e comunque. Come avevo sperato nei miei sogni più arditi di bambina”.