Carcerato dichiarato morto per breve tempo torna in vita e pretende di aver scontato l’ergastolo (2 / 2)

Il killer sostiene qualcosa di molto semplice: essendo stato dichiarato morto nel 2015, seppur per pochi minuti, a suo avviso ha ufficialmente scontato la sua sentenza di “carcere a vita”. Se ci attenessimo soltanto alla legge, tecnicamente l’uomo avrebbe ragione. Ma dato che tornare in vita, nella realtà, non equivale a rinascere, difficilmente arriverà una mano da parte dei giudici, persone senzienti che la legge la applicano al quotidiano.

La Corte d’appello dello stato dell’Iowa ha però prontamente rifiutato la sua richiesta. La giudice Amanda Potterfield ha spiegato: “Il soggetto in questione o è vivo o è morto. Se è vivo deve semplicemente restare in carcere; se è morto, allora l’appello è controverso. Noi non crediamo che il legislatore intendesse in alcun modo liberare gli imputati criminali ogni volta che le procedure mediche nei loro confronti portassero alla rianimazione da parte dei medici”.

La giudice, poi, ha fatto notare che il semplice fatto che l’uomo sia stato in grado di rivolgersi alla giustizia per uscire dal carcere dimostra, indiscutibilmente, che è ancora vivo. Da ciò deriva che debba rimanere in carcere fino all’ultimo dei suoi respiri, come stabilito nel 1997. Per il momento, dunque, l’uomo rimane dietro le sbarre nella contea di Lee. Non è stato ancora reso noto se il suo avvocato vuole rivolgersi a un organo superiore di giustizia per questa particolare richiesta.