Bimbo di 9 anni evirato e decapitato dalla madre: “Era diventato troppo costoso mantenerlo” (1 / 2)

Bimbo di 9 anni evirato e decapitato dalla madre: “Era diventato troppo costoso mantenerlo”

Era diventato troppo costoso mantenerlo“. Questa l’assurda giustificazione adottata da una madre accusata di aver seviziato, evirato e decapitato il figlioletto di appena 9 anni.
Una storia di violenze che ha sconvolto non solo il Brasile, ma tutto il mondo.
Secondo quanto riferito dai media locali, il piccolo viveva da mesi segregato in casa per decisione della madre. La donna lo avrebbe torturato per anni, fino ad ucciderlo. 

Il suo corpo è stato poi fatto a pezzi e trovato all’interno di alcune valigie abbandonate nella città di Samambaia, a pochi chilometri dalla capitale dello Stato sudamericano, Brasilia.
A scoprire la tragica fine di Rhuan Maycon, questo il nome del bimbo, sono stati due agenti: il piccolo era stato ucciso proprio dalla donna che doveva proteggerlo, la sua mamma. Ma la violenza con cui è avvenuto il delitto segnerà per sempre la comunità locale.

 

Secondo quanto scoperto dalle autorità il bambino era vittima delle sevizie e torture della madre e della sua compagna da oltre 5 anni. Le due gli avevano impedito di andare a scuola e di socializzare con gli altri bambini e nell’ultimo periodo lo avrebbero persino obbligato a restare chiuso in casa. Le due donne, pur di non alimentare sospetti nei loro confronti e per non aver problemi con la giustizia, si sarebbero trasferite più volte.