Bauba ha realizzato il suo sogno: “Dalla Guerra Civile in Mali alla Laurea a Sassari, ora…” (2 / 2)

Dal Mali Bouba si diresse in Algeria, poi in Niger e finalmente la costa della Libia. Il suo viaggio è purtroppo simile a quello di tanti altri migranti. “Durante il viaggio si incontra la fortuna, senza la fortuna non si sopravvive”, ricorda il ragazzo. Bouba prima di poter lasciare l’Africa ne ha vissuto tutti i drammi. Ha perso amici, ha dovuto lavorare per degli sfruttatori per tanto tempo e finalmente era riuscito a raggiungere Tripoli. 

Qui però ha scoperto che il suo viaggio non era affatto concluso. Il giovane infatti è stato venduto come uno schiavo e costretto a lavorare nei campi, finché non è riuscito a fuggire, grazie ad un telefonino nascosto. “La strada per sopravvivere era il mare, in Libia non si può sopravvivere. E’ un altro mondo, se non lo vivi non puoi capire. Anche annegare ti sembra meglio a quel punto.”

E alla fine Bouba è riuscito a mettere piede in Italia, a Sassari: “Per me l’Europa era quella dei palazzi alti” ha spiegato il giovane che fu momentaneamente ospitato nell’ex carcere minorile: un palazzo grosso, appunto. L’allontanamento da quel posto gli ha lasciato un po’ di tristezza in quanto da Sassari fu trasferito ad Alghero: “Essere in un luogo davanti al mare appena arrivati dal Mediterraneo non è una bella cosa”, confessa il ragazzo. Un senso di inquietudine inconcepibile per chiunque noi, ma avvertito da molti migranti. 
Ora Bouba lavora in un ristorante per mantenersi, ma ha già in mente un nuovo sogno: diventare insegnante