Bachini: “Da giovane giocavo con Baggio, ora faccio l’operaio per colpa della cocaina” (2 / 2)

“Ero un esterno bravo in tutte le fasi. Penso di valere quei 35 miliardi. Non esistono, oggi, esterni completi come me. Arrivai alla Juve alla fine del ciclo di Lippi quando era cominciato quello di Ancelotti. Mi trovai bene con lui, ma giocai meno del previsto. Ecco perché andai al Brescia”. Proprio mentre vestiva la maglia delle “Rondinelle” arriva la prima squalifica per positività alla cocaina.

Era il 26 novembre 2004. “Voglio mandare un messaggio ai giovani: bisogna stare attenti. Sempre. Una distrazione anche minima può costare moltissimo, com’è capitato a me per colpa della cocaina. Ci sono state conseguenze pesanti. Un errore può marchiarti per sempre: viviamo in una società che giudica e non perdona”. La squalifica gli costa il licenziamento immediato dal Brescia.

Jonathan, scontata la squalifica, ha una seconda chance: è il Siena a credere in lui. Pochi mesi in Toscana e arriva la seconda squalifica, sempre per colpa della cocaina, a cui segue la radiazione totale dalla FIGC. Da allora Jonathan ha dovuto cambiare vita: ha lavorato come operaio, prima di trovare un nuovo lavoro al porto di Livorno e l’amore di Sabina. “Mi sono sentito abbandonato da tutti. Avrei voluto reinserirmi nel mondo del calcio ma chiunque mi ha sbattuto la porta in faccia”.