Amazon brevetta un braccialetto elettronico che monitora i lavoratori (2 / 2)

Stando alle ultime notizie, i magazzinieri dello stabilimento di Castel San Giovanni, sono costretti a percorrere 20 chilometri per prendere e spostare pacchi, ogni giorno. A novembre c’è stato uno sciopero da parte dei lavoratori per le condizioni ritenute da loro troppo rigide. La vertenza è ancora in corso e domani è previsto al ministero del Lavoro un incontro tra Giuliano Poletti e l’azienda per cercare di far ripartire il dialogo coni sindacati, dopo che la trattativa sul contratto aziendale (in discussione ci sono bonus economici, ma soprattutto la richieste di rivedere l’organizzazione e i carichi di lavoro) si è arenata prima di Natale.

Il New York Times ha scritto che Amazon non ha voluto commentare la notizia del brevetto, ma che non ci sono per ora prove che voglia davvero produrre e far indossare ai suoi dipendenti i braccialetti elettronici: e d’altra parte è noto che aziende di quelle dimensioni depositano moltissimi brevetti anche solo per avvantaggiarsi sulla concorrenza, prima ancora di decidere se produrre, usare o meno quei dispositivi. La maggior parte restano solo brevetti. Anche se venissero distribuiti ad ogni lavoratore, questi braccialetti non servirebbero per ” controllarli ” ma per aiutare i dipendenti a trovare la giusta merce sugli enormi scaffali della società quindi per rendere il lavoro meno complicato e più leggero.

Alla notizia dei due brevetti sono arrivate subito diverse reazioni allarmate da parte dei sindacati: Paolo Capone, segretario generale Ugl spiega che in Italia, qualsiasi attività di controllo sul lavoro dei dipendenti è illegale perchè il braccialetto è uno strumento che lede la privacy dei lavoratori poichè li sorveglia durante tutto il ciclo produttivo. Stessa la reazione di Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, afferma che bisogna fare diversi cambiamenti affinchè il lavoro dei dipendenti sia più dignitoso. Gentiloni non è d’accordo: «È facile declamare sui temi del lavoro, ma la sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto»