Aiutatemi, mio figlio è scomparso: l’appello disperato di una madre (3 / 3)

Sono riusciti ad entrare nei profili di Pino, sia quello di Facebook, di Instagram e di Messenger, sono riusciti anche a localizzare i due cellulari spenti del ragazzo. L’ultima volta che hanno funzionato sono stati agganciati ad una cella distante 5-6 km da casa. Così la mamma, insieme a Fabrizio, l’altro figlio e alcuni amici di Pino, hanno perlustrato tutta la zona, dal lungo fiume, al canale e agli svincoli. La mamma sospetta che Pino possa aver fatto un incidente ma la sua auto non è stata ancora trovata, alcuni sospettano che Pino sia stato rapito così sua mamma si è rivolta persino al più grande mafioso di Skopje ma lui ha giurato che in questa questione non c’entra nulla: “Qui anche se volasse una mosca io lo saprei”, le ha detto.

I tre ragazzi hanno trovato delle informazioni utili sul computer di Pino che riguardano certe gare d’appalto a cui sono interessate varie aziende, si parla di acquisti di grossi camion e ruspe che valgono migliaia e migliaia di euro. Inoltre hanno trovato vari indirizzi e telefoni di società, la mamma ha provato a chiamarle tutte fino a quando un numero le ha detto: “Non lo troverete“.

Un messaggio davvero inquietante, un conoscente di Pino le ha detto: “Pino non lo troverete neanche se girate per tutta la Macedonia”. E ancora: “Se volete sapere che fine ha fatto è a me che dovete chiedere“, ha aggiunto.

 

L’inquietante messaggio

Il 18 dicembre del 2018 arriva un messaggio su WhatsApp, una nota vocale che dice: “Tra 3-4 giorni troverete Pino malmenato perché ha promesso ciò che non ha mantenuto”.

La polizia macedone subito ha rintracciato i due che hanno mandato questi messaggi inquietanti e sono il figlio del ristoratore dove Pino aveva cenato la sera prima della scomparsa e un altro ragazzo, così sono stati portati in Questura e sottoposti alla macchina della verità, ma non sono crollati e sono stati rilasciati prima di Natale. Da quel momento non è successo più nulla ma la mamma continua a telefonare alla Polizia, gli agenti le dicono “ci stiamo lavorando”. Dopo il controllo fatto alle frontiere, Pino se pur avendo la doppia cittadinanza e due passaporti, non ha mai lasciato la Macedonia:Non si sa nulla di nulla, io so solo che presto crollerò”.