Addio a Ennio Fantastichini: “La mia mina vagante se n’è andata” (2 / 2)

Tra le sue tante passioni è sempre prevalso il teatro di Shakespeare anche se non l’ha interpretato spesso. In una delle tante interviste, aveva dichiarato: “Ho frequentato poco il repertorio shakespeariano che, per un attore, è l’apoteosi, un’impresa grossa, robusta, perché propone sempre ruoli d’eccellenza. Non considero la mia vita conclusa e non ho alcuna intenzione di andare in pensione. Però, aggiungeva, voglio riprendere del tempo per me e riuscire finalmente a fare un po’ le cose che desidero e che, finora, non sono riuscito a godermi.

In un certo senso intendo vivere una nuova adolescenza”. Purtroppo la sua malattia non gli ha permesso di prendere quel tempo per sé stesso e fare le cose che desidera. E così Ennio Fantastichini è morto a Napoli, era ricoverato da 15 giorni nel reparto di rianimazione del Policlinico della Federico II diretto da Giuseppe Servillo in seguito a una leucemia acuta promielocitica, le complicanze gli sono state fatali, un’emorragia della neoplasia ematologica di cui era affetto lo ha spento per sempre, in particolare come riferito dei medici, a stroncarlo sono state le emorragie cerebrali che hanno fatto seguito a complicanze polmonari ed intestinali.

Durante Portobello, ieri sera, Claudio Amendola è stato ospite di Antonella Clerici ed ha voluto ricordare commosso il suo grande amico e collega: “Facciamo un mestiere meraviglioso che ci impone sempre di andare avanti comunque e di tirar fuori il meglio di noi e il sorriso. Questa sera ho fatto molta fatica perché è morto un mio carissimo amico. È morto Ennio Fantastichini. Qui siamo per ridere. Per come lo conosco Ennio mi avrebbe detto ‘vai in scena e dai il meglio di te’. E io gli mando un grande bacio. Grazie per avermelo fatto dire”.