A Roma sono tornati i lupi: è la prima volta dopo secoli (1 / 2)

A Roma sono tornati i lupi: è la prima volta dopo secoli

I lupi sono animali straordinari, rappresentano la specie più massiccia della famiglia dei canidi ed hanno saputo affermarsi nell’immaginario collettivo come pericolosi cacciatori di branco capaci di terrorizzare gli uomini al solo ululato. L’immagine negativa del lupo è stata alimentata nel corso dei secoli da numerose leggende che hanno spesso coinvolto grossi elementi di fantasia, come nel caso della famigerata Bestia del Gevaudan, che fece grande scalpore tra il 1764 e il 1767, o la sicuramente più conosciuta figura del lupo mannaro.

Ma i lupi non hanno in sé solo caratteristiche negative per quel che concerne la nostra visione della loro natura, anzi: i nativi americani avevano grande rispetto di queste creature, così come molte altre popolazioni antiche (la nostra avversione nei loro confronti è con ogni probabilità giustificata dai trascorsi poco felici tra i pastori, che avevano il loro sostentamento nelle greggi, ed i lupi stessi che se ne nutrivano trovando nei pascoli una sorta di “fast food” senza bisogno di dover effettuare estenunati battute di caccia).

Il popolo che più di tutti ha contribuito a diffondere la cultura del lupo come animale simbolo di coraggio, fierezza e protezione è indubbiamente quello degli antichi romani. Secondo la leggenda infatti fu proprio una lupa a trovare e salvare Romolo e Remo, il primo dei quali sarebbe poi diventato secondo la tradizione il fondatore di Roma, nonché il suo primo re. Proprio per questa ragione la città di Roma, oggi solamente un residuo di quella che fu in passato la sua potenza militare e commerciale, conserva ancora il lupo come immagine iconica a tutti i livelli, compreso quello sportivo.