61enne pescava quintali di cocaina nell’oceano e poi li portava a Brescia per lo spaccio (2 / 2)

Il trafficante faceva affari con i membri dei cartelli sudamericani più influenti dell’epoca. Dopo aver raggiunto un accordo economico, Mammoliti si faceva spedire la droga via mare, a largo delle coste portoghesi. Una volta raggiunto il luogo prefissato, i contrabbandieri facevano volontariamente affondare la nave, evitando quindi che attraccasse nel porto dove molto probabilmente avrebbe subito dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

A quel punto Mammoliti andava a recuperare il carico “ripescandolo” dal fondale.

 Una volta fatta arrivare a terra attraverso dei canali sicuri, la droga veniva poi trasferita in auto fino a Brescia, nell’abitazione di Serra, all’interno della quale era stato allestito un vero e proprio centro di smistamento. Qui infatti la cocaina veniva tagliata, confezionata e distribuita su tutto il territorio bresciano e non solo.

La pubblica accusa aveva chiesto per lui 15 anni di reclusione. In realtà il Tribunale ha potuto condannare Mammoliti solo per una piccola parte del quantitativo di stupefacente contestato. Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia sono andate avanti per anni, tuttavia il giudice ha ritenuto sufficienti solo le prove raccolte per alcune consegne portate a termine tra 2005 e il 2006. E’ stato invece assolto per i traffici degli anni precedenti.