Secondo la ricostruzione ufficiale, il ragazzo quel giorno di fine novembre si era recato presso il luogo di lavoro pur non essendo di turno e si era seduto sul frigorifero. “Lo facevano spesso i dipendenti quando volevano riposare per qualche minuto”, spiega il sergente Danielson. Per motivi che probabilmente non verranno chiariti mai, il ragazzo è caduto dal frigorifero ed è finito in uno spazio stretto tra l’elettrodomestico e il muro.
Lì è morto dopo qualche ora, dal momento che non è stato soccorso. Una storia oggettivamente clamorosa, una morte lenta e dolorosa i cui contorni sono diventati chiari a quasi dieci anni di distanza dalla sparizione del 25enne. Il giovane avrebbe anche gridato aiuto ma “i frigoriferi erano molto rumorosi e nessuno l’ha sentito”, spiega Danielson.
Il ragazzo aveva “problemi comportamentali”, assumeva diversi farmaci e secondo i suoi genitori in quel giorno di fine novembre del 2009 era particolarmente “irritato”, motivo per il quale è improvvisamente fuggito di casa noncurante della tempesta di neve in corso. La prova del DNA e dei vestiti indossati quel giorno dallo sfortunato ragazzo hanno dato la conferma: quel cadavere in avanzatissimo stato di decomposizione era proprio Larry.