22 anni di carcere da innocente: Giuseppe viene assolto e chiede un risarcimento di 66 milioni di euro (1 / 2)

22 anni di carcere da innocente: Giuseppe viene assolto e chiede un risarcimento di 66 milioni di euro

Passare giorni in carcere da innocente dev’essere terribile. Quando invece si passano 22 anni, quelli della propria gioventù, è qualcosa più che terribile. È questa, in estrema sintesi, la storia di Giuseppe Gulotta. Tutto è cominciato esattamente 43 anni fa, il 26 gennaio 1973. Due giovani carabinieri in servizio ad Alcamo Marina arrestano e condannano all’ergastolo il protagonista della triste vicenda. L’accusa? Aver ucciso due loro “colleghi”.

Dopo anni e anni di processi e soprattutto 22 anni in carcere, ieri la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha assolto l’ex muratore di Certaldo (FI): “I giudici hanno stabilito che la confessione gli venne estorta, per cui gli venne riconosciuto un risarcimento di sei milioni e mezzo di euro, uno dei risarcimenti  più alti di sempre. La Corte può liquidare l’indennizzo soltanto per i giorni che Gulotta ha trascorso in carcere indebitamente”, spiega il suo legale.

La Corte di Reggio, però, “sbaglia ma non è colpa sua”, spiega il legale di Gulotta. “Se gli portano un verbale falso… compie un errore solo perché altri hanno fatto qualcosa di illecito. Non può essere colpevole la Magistratura: il loro errore si verifica perché altri hanno avuto una condotta illecita”. Un altro dettaglio italiano al 100%? La convenzione di New York del 1984, in cui ci si impegnava a predisporre una serie di misure per prevenire la tortura. In Italia è stata codificata – indovinate un po’ – nel 2016.