22 anni di carcere da innocente: Giuseppe viene assolto e chiede un risarcimento di 66 milioni di euro (2 / 2)

Una storia oggettivamente negativa, in cui nessuno gioisce. L’arma dei carabinieri, per l’errore di due giovani appuntati, è la colpevole numero uno per la detenzione ingiusta durata 22 lunghissimi di Giuseppe Gulotta. E’ la prima volta nella storia che viene citata per danni. L’ex muratore fiorentino, invece, ha perso un pezzo importante della sua vita in un luogo angusto, con gente poco raccomandabile, consapevole che era lì ingiustamente.

Mal comune mezzo gaudio? In questo caso mica tanto. Sta di fatto che Gulotta non è il primo e non sarà l’ultimo italiano a finire in galera ingiustamente. Valentino Maimone e Benedetto Lattanzi, fondatori del sito errorigiudiziari.com hanno rilasciato un’intervista all’adnkronos in cui spiegano che: “Dal ’92 alla fine del 2018 i casi di errori giudiziari sono oltre 27mila”.

Una spesa pesante per noi tutti risparmiatori: “Lo Stato finora ha speso 700 milioni di euro, dunque 28-30 milioni l’anno. Negli ultimi tempi i fondi sono diminuiti e quindi le domande di risarcimento vengono valutate ancor più severamente rispetto a prima. Solo la metà viene accolta, di quelle presentate”. C’è da fare una distinzione: “L’errore giudiziario è proprio quello di Gulotta, condannato con sentenza definitiva, che alla fine è stato assolto”. La maggioranza dei casi, però, è di ingiuste detenzioni: “Spesso le persone finiscono in custodia cautelare, carcere o arresti domiciliari quando in realtà i loro casi sono archiviati o assolti”.