17enne stuprata e depressa si lascia morire assistita da medici e parenti (2 / 2)

La 17enne, secondo quanto riferito dai media olandesi, ha subito tre violenze nell’arco della sua giovane vita: la prima alla tenera età di 11 anni, durante la festa di una compagna di scuola.  La seconda volta fu violentata da suoi coetanei, durante una festa per adolescenti. L’ultimo stupro a soli 14 anni. In quell’occasione fu aggredita e violentata in strada da due sconoscciuti.

“Rivivo quella paura e quel dolore ogni giorno”, aveva spiegato la giovane. “Il mio corpo si sente ancora sporco”.  

Il sito olandese De Gelderlander, che si è occupato della suo percorso sin dal 2018, ha riferito che quattro anni fa la ragazza, senza informare i genitori, si era rivolta alla clinica “Life end” dell’Aia. Sul caso sono intervenuti diversi esponenti politici che hanno sollevato una questione morale. In diversi paesi l’eutanasia è ancora un tabù e vicende come questa vengono spesso strumentalizzate per bloccare il percorso legislativo per il riconoscimento di questo diritto. 

 

Del caso della giovane Noa si era occupata da vicino la parlamentare della Sinistra Verde, Lisa Westerveld, che in più di un’occasione le aveva fatto visita: “E’ stato bello rivederla ma anche molto irreale, era molto forte. Non la dimenticherò mai e continuerò la sua lotta”.  Anche in Italia la sua scomparsa ha fatto molto parlare di sè. Marco Cappato, che da sempre si occupa del tema, ha voluto denunciare le imprecisazioni riportate da diversi quotidiani nel raccontare la storia di Noa.