Se il tatuaggio si è diffuso nella società moderna, così tanto che sembra di non essere al pari con i tempi se non ne abbiamo almeno uno, sicuramente un motivo esiste e probabilmente trova le sue ragioni non solo nella smania di avere qualcosa che hanno tutti, ma al contrario avere qualcosa di così intimo ed irripetibile che, anziché uniformare alla massa, distingue l’individuo in modo suggestivo.
Queste, in fondo, sono le ragioni per cui le comunità Maori praticavano l’arte del tatuaggio che si è poi diffusa nei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui questa pratica si è diversificata in modo incredibile abbracciando anche le culture cinesi e giapponesi, con disegni che a volte non si soffermano solo sui simboli ma sfociano nelle scritte di nomi o frasi intere.
Alcune persone amano i tatuaggi piccoli e delicati, altri invece passano la loro vita a ricoprire ogni centimetro quadrato della loro pelle di pigmenti colorati, che arrivano spesso anche sui genitali per una percentuale di pelle tatuata che si avvicina in modo incredibile ai 100 punti percentuali.
Sono forse questi casi estremi che fanno sorgere in modo spontaneo due domande, cioè cosa spinge l’essere umano moderno a farsi i tatuaggi e, soprattutto, quali sono i pro e i contro di questa pratica così antica?
Le ragioni che si celano dietro ad un disegno inciso in modo indelebile (anche se esistono modi per nasconderli) sulla propria pelle sono certamente di natura complessa e profonda. In genere, così come avveniva per la tribù Maori, il tatuaggio fa parte di una ricerca del proprio ego, della propria identità. Tale accezione non riguarda necessariamente il popolo giovanile, ma trova applicazione in uomini e donne di tutte le età.
Oltre a questa interpretazione, nel tempo si è anche visto che la pratica serviva all’individuo per comunicare in modo implicito qualcosa, esprimere un disagio, descrivere un’emozione oppure raccontare un evento, tutto senza necessariamente dover ricorrere alla voce ed alle parole. Il corpo umano, quindi, diventa una lavagna dove annotare le cose più importanti, a volte in modo aggressivo a volte in modo delicato, per poterle poi comunicare alla società. Non è difficile capire, per esempio, che se vedete un uomo con un ciuccio rosa tatuato sul petto con tanto di data, si tratta della nascita della figlia e così via.
A volte, inoltre, la scelta di un tatuaggio viene fatta in fasi particolari della propria vita, periodi bui e difficili oppure dopo aver superato degli ostacoli di diversa natura, lavorativi, affettivi o come spesso capita problemi di salute, quasi come a voler imprimere quel ricordo sul nostro corpo per sempre nel caso in cui la nostra mente tentasse di rimuoverlo.
Dal momento che, come spiegato prima, l’esigenza di tatuarsi non è moderna ma abbastanza datata nei secoli, questo conferma che il tatuaggio può essere una spugna di spiritualità, una sorta di comunicazione con l’invisibile e con l’ignoto del proprio mondo interiore che affiora sulla pelle grazie all’ausilio dei pigmenti colorati iniettati dagli abili tatuatori.
Altre motivazioni che spingono soprattutto i giovani a farsi i tatuaggi sono la richiesta di attenzioni e la voglia di essere “accettati” nella comunità. Per capire il primo caso, immaginiamo di incontrare per strada due uomini ben vestiti che si stanno recando al lavoro, con la differenza che uno dei due ha il volto pieno di tatuaggi Maori. Non c’è alcun dubbio che la persona alla quale il vostro occhi dedicherà più attenzione è quella tatuata. Il secondo riferimento psicologico, invece, riguarda una sorta di rito di passaggio (come quello Maori) ed è relativo ai giovani che, superata la pubertà, vogliono sentirsi forti e virili ed interpretano il dolore sopportato durante la realizzazione del tatuaggio come il punto di partenza per dimostrare alla comunità che è finalmente un maschio adulto e come tale può far parte del gruppo.
Infine, il tatuaggio può essere un modo per migliorare il proprio corpo e renderlo sessualmente più appetibile, con messaggi nascosti che intendono sottolineare la propria maturità e predisposizione al rapporto.
Prima di passare all’analisi dei pro e contro dei tatuaggi, bisogna anche sottolineare che tale desiderio, soprattutto nei più giovani, è qualcosa che nasce dal profondo e che nella maggior parte dei casi ha bisogno di essere assecondato per vivere bene con se stessi, anche senza un motivo specifico od una razionale interpretazione psicologica. Questo dovrebbe essere anche chiaro ai genitori, che giustamente si preoccupano per i loro figli, ma spesso in modo sbagliato. Non vogliamo certamente fare la morale a nessuno, però crediamo di non sbagliare sottolineando il fatto che, in alcuni casi, sarebbe meglio preoccuparsi di accompagnare il figlio in uno studio professionale e rigoroso dal punto di vista igienico, piuttosto che litigare per la scelta e magari lasciarlo alle mani avide di persone poco scrupolose.
I tatuaggi, probabilmente come ogni cosa sul pianeta, hanno dei aspetti decisamente positivi ma anche dei lati negativi che non devono essere sottovalutati, soprattutto dal punto di vista medico. Infatti, se è vero che l’esecuzione corretta di un tatuaggio difficilmente ha delle complicazioni cliniche, è anche vero che luoghi sporchi, con attrezzi vecchi e non sterilizzati possono causare patologie gravissime come l’epatite B e C, il tetano o la tanto temuta AIDS.
Un’altra complicazione, non dovuta però alla negligenza del tatuatore, è la reazione allergica al tatuaggio, dovuta al rigetto delle molecole pigmentate, anche se questo aspetto può riguardare solo alcuni tipi di colori, in particolare rossi e verdi. Tale reazione è evidenziata da gonfiore e pus. Quindi sarebbe bene procedere, prima della realizzazione del disegno, con un test allergico.
Inoltre, sembra che l’elevato numero di punture aumenti esponenzialmente l’ingresso di batteri e virus, che possono rimanere silenziosi per diversi anni fino a che non raggiungono una concentrazione tale da sfociare in malattia.
Un altro aspetto negativo è legato al dolore provato durante la realizzazione del tatuaggio, anche se sono molte le persone che dichiarano di aver provato solo un fastidio blando, ma questo è legato alla propria soglie del dolore. Bisogna anche dire, però, che ci sono delle zone più sensibili di altre, come le caviglie, il collo, le mani ed i piedi.
Per quanto riguarda i vantaggi, sembra superfluo ripeterli, in quanto sono stati già ampiamente svelati fin dall’inizio di questo articolo. Bisogna, però, sottolineare il vantaggio principale dei tatuaggi e cioè aiutare a stare bene con se stessi.