Il brand di moda italiano Gucci ha visto risultati eccezionali nel 2015, ed il merito sembra attrubuibile al nuovo direttore creativo Alessandro Michele, l’uomo a capo del brand dal gennaio dello scorso anno.
Nel corso degli ultimi tre mesi del 2015 Gucci ha infatti visto un incremento nelle vendite del 5% superiore alle aspettative. La percentuale non sembra enorme di per sé, ma basta pensare al fatto che il miglioramento ha portato ad un aumento di ricavi per il marchio di ben 1,1 miliardi di euro per l’ultimo trimestre del 2015 (il 4,8% in più rispetto allo stesso periodo nel 2014) per capire quanto la notizia sia importante.
Il successo di Gucci arriva dopo un periodo di reinvenzione della casa di moda ad opera dello stesso Michele. Gucci, che compone il 60% delle entrate del conglomerato Kering, è stato un marchio stagnante nel corso degli ultimi anni sia dal punto di vista creativo che da quello finanziario. Quando Michele, che ha lavorato in silenzio dietro le scene per ben 12 anni, è stato reso a sorpresa il direttore creativo della casa di moda a gennaio del 2015 aveva davanti una situazione di vendite in calo ed estetica sempre più irrilevante.
Nonostante l’enorme pressione sulle sue spalle, la sua prima collezione femminile per l’autunno/inverno 2015 è stata un enorme successo tra i critici della moda e gli acquirenti, e Alessandro ha conquistato il premio come International Fashion Designer of The Year lo scorso dicembre ai British Fashion Awards.
“Gucci ha realizzato diversi nuovi design che stanno attirando attenzione, e mostrano che il management del marchio è sulla buona strada“, spiegano gli analisti del lusso della Exane BNP Paribus. I risultati sono ancora più positivi se si pensa alla crisi del settore, specialmente nel mercato cinese.
Dopo più di 15 anni di successo più o meno incontrastato, il declino del marchio era cominciato nel 2013, ed ha portato a dicembre del 2014 all’addio di Frida Giannini e Patrizio di Marco dalla casa di moda.
Michele è intervenuto non solo sui capi, ma anche sulle sfilate, con l’abbandono della passerella nera a favore di una rosso sangue con sedie rosa, e con una nuova visione della donna Gucci, una aristocratica italiana che indossa i migliori pezzi vintage di ottima manifattura. Ha inoltre riportato il logo a doppia G tipico del marchio, aumentato il focus negli accessori, e dato nuova voce a Gucci in meno di un anno.
Scaturisce dalla mente di Michele anche il nuovo concetto di negozio di Gucci, anche se ci vorrà del tempo prima che le modifiche siano applicate a tutti gli oltre 500 punti vendita che la casa di moda ha aperto in tutto il mondo, nel quale le boutique scure ispirate ai nightclub sono state sostituite da divani lavanda e mostarda di velluto, muri chiari e tavoli antico in marmo.