Wind Tre sanzionata dall’Antitrust per ‘pratiche commerciali scorrette’: tutti i dettagli

Stando a quanto emerso, tale sanzione sarebbe legata ad una particolare promozione recante la dicitura 'per sempre'. Nonostante ciò, l'operatore avrebbe più volte modificato l'opzione costringendo l'Antitrust ad intervenire.

Wind Tre sanzionata dall’Antitrust per ‘pratiche commerciali scorrette’: tutti i dettagli

Gli ultimi operatori arrivati nel mercato della telefonia mobile, Iliad e ho.mobile, hanno riportato in auge un concetto fondamentale quanto basilare: la trasparenza relativa ai costi. Fino ad oggi, infatti, Iliad ha chiarito fin da subito la linea di pensiero aziendale evitando ogni possibile sovrapprezzo non indicato in fase di stipulazione del contratto. Questo concetto, tuttavia, non è sempre seguito dagli operatori tradizionali.

Wind Tre S.p.A., la nuova società nata dalla fusione dei due omonimi operatori telefonici, sarebbe stata appena sanzionata dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette. In particolare, sarebbe incriminata una particolare opzione di Tre, chiamata All-IN Small e lanciata per la prima volta nell’ormai lontano 2013. Tra i dettagli dell’offerta emerge, in particolare, la dicitura ‘per sempre’ a fianco del prezzo della promozione.

Ebbene, da cinque anni a questa parte questa tariffa telefonica sarebbe stata oggetto di ben due modifiche unilaterali del contratto da parte del gestore telefonico (ben lontani, dunque, dal concetto ‘per sempre’). A seguito di una quarantina di segnalazioni rivolte all’Antitrust, l’organo si sarebbe subito attivato per sanzionare debitamente la società, anche se non è nota l’entità effettiva della sanzione.

Tuttavia, All-IN Small non è l’unica promozione caratterizzata da queste ‘modifiche unilaterali’: infatti, anche altre promo (come All-IN One e All-IN Vip) sarebbero state destinatarie di alcuni rincari dal proprio lancio fino ad oggi. In ogni caso, il garante ha precisato di non aver sanzionato l’azienda in merito alle singole promozioni quanto più in merito alla campagna pubblicitaria nel complesso, ritenuta scorretta dall’Antitrust.

Secondo le ultime stime emerse, gli utenti colpiti da queste pratiche commerciali oscillerebbero tra i 100.000 e i 400.000. Si tratta dunque di un danno considerevole a danno del consumatore che, come spesso accade, è costretto a rimetterci di tasca propria. Resta da vedere come evolverà la situazione in futuro, e se si verificheranno casi simili rivolti ad altre promozioni oppure ad altri operatori di telefonia mobile.

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