Vigilia iPhone 8: il vero nome, le colorazioni, i segreti della ricarica, e i ritardi

Ormai ci siamo: manca poco, e l'iPhone del decennale sarà realtà, anche se - per averlo - occorrerà pazienza e un notevole investimento pecuniario: ecco quello che è emerso, ad una manciati di giorni dalla sua presentazione allo Steve Jobs Theater.

Vigilia iPhone 8: il vero nome, le colorazioni, i segreti della ricarica, e i ritardi

Mancano, ormai, pochi giorni all’evento durante il quale Apple presenterà i suoi nuovi iPhone e, tra questi, quello destinato a celebrare i 10 anni della nascita del primo smartphone animato da iOS: i leakers, inutile dirlo, stanno dando il meglio di sé, nel tentativo di svelare in anticipo quella che sarà la scheda tecnica del mitico iPhone 8. Ci riusciranno?

Parlando di indiscrezioni in merito a quello che verrà presentato nel corso dell’evento Apple, perché non iniziare proprio dal nome dei device? È assodato che Cupertino annuncerà 3 smartphone, destinati – in due casi – a raccogliere l’eredità degli attuali iPhone 7 e 7S, e – nel terzo modello – a sancire un deciso balzo in avanti, nella qualità, nel design, e nelle specifiche dei melafonini. Come si chiameranno sono due aziende di cover a suggerirlo, sulla base di alcune fonti che sostengono di aver avuto tra le mani le confezioni dei device in questione, in quel di a Shenzhen (Cina): l’erede dell’iPhone 7 sarà l’iPhone 8, quello dell’iPhone 7S si chiamerà iPhone 8S, mentre il device più atteso – con display OLED da 5.8” e form factor a tutto schermo – sarà l’iPhone X Edition

Qualche settimana fa l’aveva anticipato l’analista della KGI Securities Ming-Chi Kuo ma, nelle scorse ore, è arrivata la conferma dello spifferologo Benjamin Geskin (aka (@VenyaGeskin1) che, sulla base di un post rinvenuto su Weibo, ha spiegato che l’atteso iPhone Edition sarà cadenzato in 3 varianti cromatiche, corrispondenti a “black”, “silver”, e “brush gold”, con quest’ultima che, a differenza delle consuete colorazioni oro ed oro rosa, tenderà di più verso il rosso ramato

Sempre dal medesimo leaker, questa volta confortato anche dall’account @GeekBar, arrivano alcune intriganti foto della scheda madre dell’atteso iPhone celebrativo: quest’ultima sarebbe più piccola di quella montata sull’iPhone 7S e, occupando meno del 20% dello spazio interno dello chassis, lascerebbe spazio effettivo per la tanto attesa seconda batteria. Quello che è certo è che tale scheda sarà divisa in 2 parti bi-strato, con la prima – nota come “MLB1” – che comprenderà, da una parte i circuiti delle connettività, e dall’altra lo slot per la nanoSIM, mentre la sezione “MLB2” ospiterà, sul lato A, il sottoprocessore dedicato al touch/taptic engine e i chip per le memorie, mentre – sul verso B – sarà ancorato il nuovo processore A11

Uno dei settori nei quali verrà misurata maggiormente la qualità del melafonino OLED based sarà quello della ricarica, che – però – ad oggi riserva qualche brutta sorpresa. Secondo alcune fonti, come il portale giapponese MacOtakara, Apple avrebbe deciso di sfruttare la ricarica veloce solo tramite cavo Lightning (in tandem con un chip abilitato allo standard Type-C), mentre quella wireless – come anticipato dal Wireless Power Consortium – sarebbe ben più lenta, visto che Cupertino avrebbe abbandonato lo standard Qi 1.2 a 15W (che invia 3Ah di energia) in favore del precedente Q 1.1 a 7.5W, con la conseguenza che la batteria del mega iPhone, più o meno simile a quella dell’iPhone 7 Plus, anziché caricarsi totalmente in un’ora e mezza, in virtù di un’energia erogata pari a soli 1,5Ah, lo farebbe in quasi 2 ore e mezza

Siccome, poi, le brutte notizie vengono sempre in coppia, come le ciliegie, qualcuno ha anche ipotizzato che tale melafonino potrà caricarsi solo con costosi pad certificati MFI (Made For iPhone), e non anche con quelli Qi già in possesso, o compatibili (come quello – invece – annunciato appena pochi giorni fa dalla nota RAVPower). 

Passando al comparto multimediale, è confermato che il più atteso melafonino del terzetto avrà un display OLED, con penisola superiore dedicata a selfiecamera e sensori, assai difficile da reperire: tanto che, secondo Geskin, il prezzo di questa componente è letteralmente schizzato alle stelle nel mercato nero cinese (ove viene venduto a 5000 dollari a unità). La doppia fotocamera posteriore, verticale, e quella singola anteriore, saranno coadiuvate da un sensore 3D (per la scansione del viso sul davanti, e la realtà aumentata dietro) e non dovrebbero presentare problemi di disponibilità, dacché le aziende scelte per realizzarleLargan Precision e Genius Electronics Optical, hanno ricevuto le commesse per tempo, e si sono organizzate ampliando gli stabilimenti, e procedendo a nuove assunzioni.

Connesso col display OLED a tutto schermo è la sparizione del tasto Home, ormai quasi del tutto certa, che – secondo il portale economico Bloomberg porterà a ripensare diverse gesture di iOS 11: nello specifico, sul lato corto basso verrà posizionato una barra sensibile al tocco, la Function Area, che si comporterà in modo diverso a seconda di ciò che è visualizzato sullo schermo. Se è in corso la fase di stand-by, lo slide della barra sino a metà display, sbloccherà il device (una sorta di redivivo “slide to unlock”), mentre il medesimo gesto – nel mentre è attiva un’app – farà comparire una mini-dock con riportate le app più recenti utilizzate (in ottica multi-tasking): diversamente, swippando la barra sino in alto, ricomparirà la schermata Home colma di icone. 

Sparendo il rotondo tasto Home, rimarrà da vedere ove verrà collocato il TouchID (sarà posto sotto l’oblungo tasto di accensione laterale, sotto lo schermo, o del tutto rimosso a favore della scansione tridimensionale del viso?), e come sarà richiamata l’assistente virtuale Siri: in tal senso, il leaker Guilherme Rambo ha ipotizzato la possibilità che ciò accada tramite una più prolungata pressione del tasto di accensione/stand-by. Quello relativo a Siri, e alle gesture, non sarà l’unico cambiamento visibile nel melafonino del decennale: di recente, infatti, la società di Tim Cook ha depositato – presso l’ufficio europeo per la tutela delle proprietà intellettuali – la richiesta di registrare il marchio “Apple Pay Cash” che, in sostanza, riguarderebbe una nuova funzionalità di iOS 11, che permetterebbe di inviare micropagamenti ai propri contatti, attraverso iMessage.

E veniamo al tasto dolente, quando si parla degli iPhone, rappresentato dal prezzo, e dalla distribuzione. Il prezzo dell’iPhone X Edition sarà salatissimo, in tutte le sue varianti mnemoniche: Geskin, citando un amico che lavora in Apple, ha parlato di 999 dollari per il modello da 64 GB, di 1099 dollari per quello da 256 GB, e di 1199 dollari per quello da 512 GB.

Gran parte della responsabilità di questo “salasso” sarebbe imputabile a Samsung, che detiene un quasi monopolio per la produzione delle componenti necessarie al display OLED (ad eccezione del TouchID): un pannello OLED costerebbe financo 130 collari contro i massimo 55 dollari di un LCD, e questo avrebbe indotto Apple a finanziare LG (2.7 miliardi di dollari) per ampliare la sua capacità produttiva di OLED, purtroppo solo a partire dal 2019. Per farsi perdonare del sacrificio richiesto ai suoi fan, Cupertino – secondo Barclays – potrebbe offrire più spazio sul suo iCloud, e un anno di abbonamento gratuito ad Apple Music

Quanto alla distribuzione: se è probabile che iPhone X Edition verrà presentato assieme ai modelli meno rivoluzionari, è pur vero che la sua disponibilità resta un enigma. Gli operatori telefonici tedeschi sono ottimisti che i pre-ordini partano il 15 Settembre, e le prime spedizioni il 22, ma diversi leakers, come la rivista MacOtakara, sostengono che tale device potrebbe divenire disponibile – in numero limitato – solo a partire da Ottobre, negli USA, e oltre (Novembre/Dicembre) in altri mercati, a causa di alcuni ritardi produttivi accusati da Foxconn, che – avendo ricevuto in ritardo i processori A11 da TSMC (in difficoltà con la produzione a 10 nanometri), e a causa di alcune difficoltà nell’assemblare gli OLED – avrebbe circa un mesetto di ritardo sui consueti piani di produzione

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