Ormai da tempo si parla di uno smartphone flessibile Samsung, nome in codice Galaxy X, cui l’azienda di Seul starebbe lavorando nel segreto dei suoi laboratori: vediamo a che punto sarebbe giunto il progetto in questione, e come quest’ultimo potrebbe presentarsi.
Negli ultimi tempi, le voci su uno smartphone flessibile targato Samsung si stanno intensificando. A fine estate, è stato pubblicato un brevetto Samsung del 2016 in cui si parlava di un dispositivo ibrido a metà tra smartwatch e smartphone, costituito da una fascia flessibile la cui parte esterna era occupata da un display. Avvolta attorno al polso, avrebbe costituito un orologio smart neanche troppo ingombrante e, srotolata, sarebbe risultata poco più stretta di uno smartphone: tra i suoi utilizzi, anche quello di mobile tv, di dispositivo medico per rilevare diversi parametri (pulsazioni, glicemia, temperatura, battiti cardiaci), e di hub per controllare la domotica di casa (luci e termostato smart, videosorveglianza, tapparelle, etc).
Naturalmente, da quanto è dato intuire dalla documentazione allegata al brevetto, l’interfaccia del dispositivo (illustrata tramite diversi screenshot dal sito Galaxyclub) sarebbe in grado di adeguarsi sia agli usi “srotolati” che a quelli “avvolgenti, disponendo le icone delle app sia in modalità landscape che portrait, un po’ come avvenuto nell’Axon M, lo smartphone a doppio schermo della ZTE, di fresca presentazione.
Al curioso smartphone di ZTE farebbe riferimento anche un altro brevetto Samsung, citato dal portale Letsgodigital, afferente ad uno smartphone dual screen (con ambedue i display, giunti da una cerniera, dotati di fotocamera e speaker) per il gaming e la creatività: quest’ultimo, in fase di gioco, mostrerebbe sul secondo display i comandi del videogame, come nel Nintendo 3DS, mentre in fase di disegno, utilizzerebbe il display secondario come fosse una tavoletta grafica, in grado di interagire con la canonica S Pen aziendale.
Una soluzione, quella del device dual screen, differente da quanto emerso in un ulteriore brevetto Samsung che, parlando di un display con Edge laterali di 180°, mostrerebbe un dispositivo nel quale il monitor – anziché piegarsi – continuerebbe sul retro, ove verrebbe destinato a task secondari, o alla visualizzazione delle notifiche. Probabilmente più semplice a realizzarsi rispetto ad un device pieghevole con dual screen, ma anche più fragile e soggetto alle ditate.
A Settembre, la ridda di voci sullo smartphone flessibile in questione si è rinvigorita grazie allo stesso presidente del gruppo Samsung, Ko Dong-ji, il quale aveva confidato che un device flessibile si sarebbe visto entro il 2018: a concordare su questo punto sarebbero emerse anche alcune voci vicine all’azienda secondo cui Samsung Display avrebbe realizzato dei display che, grazie alla curvatura 1,0R, riuscirebbero a piegarsi all’interno come un banale foglio cartaceo.
Nelle settimane scorse, anche altri indizi hanno portato a pensare che lo smartphone flessibile della Samsung (anche LG, Microsoft, ed Apple ne stanno preparando uno) sarebbe decisamente prossimo ad arrivare, forse addirittura al CES 2018 di Las Vegas (inizio Gennaio): il TENAA, secondo gli olandesi di MobielKopen, avrebbe rilasciato alcune certificazioni in tema di Bluetooth e Wi-Fi relative ad un device SM-G888N0, lo stesso numero di serie più volte associato al telefono pieghevole della grande S, comparso – di recente – anche in una (vuota) pagina di supporto del sito ufficiale dell’azienda, che – a quanto pare – dovrebbe essere distribuito in edizione limitata, appena 100 mila esemplari, nel solo mercato sudcoreano (più o meno come l’ultimo telefono a conchiglia dell’azienda, il W2018). Che il lancio del Galaxy X, quindi, sia davvero imminente?