Royole Technologies, la piccola azienda cinese che ha dato vita al primo smartphone pieghevole al mondo, è stata dichiarata fallita. Il Tribunale Intermedio Popolare di Shenzhen ha emesso una sentenza che sancisce l’incapacità della compagnia di saldare i suoi debiti, con le passività che superano di gran lunga le risorse a disposizione.
Fondata nel 2012, Royole ha lasciato un’impronta significativa nel settore, ma non è riuscita a sostenere una competitività che è stata progressivamente erosa dai colossi dell’industria tecnologica. Nel 2018, Royole aveva sorpreso il mondo con il lancio del FlexPai, il primo smartphone pieghevole dotato di un display AMOLED da 7,8 pollici con risoluzione 1440p. Questo dispositivo, purtroppo, non era privo di difetti: il display pieghevole si trovava sulla parte esterna del telefono, con un ampio bordo che ospitava la fotocamera e i sensori, un design che non era certo il massimo in termini di ergonomia e funzionalità. Tuttavia, la visione di Royole era chiara: rivoluzionare il settore degli smartphone con una tecnologia completamente nuova.
Nonostante le difficoltà iniziali, Royole ha cercato di migliorare il proprio prodotto, presentando nel 2020 una seconda versione del FlexPai che correggeva alcuni dei difetti del primo modello, come il gap tra le due metà quando il dispositivo era chiuso. Ma nel frattempo, il mercato stava già accogliendo dispositivi pieghevoli da giganti come Samsung e Huawei, che avevano il vantaggio di un’esperienza ingegneristica consolidata e risorse finanziarie molto più robuste.
Oltre agli smartphone, Royole ha cercato di espandersi in altri settori legati alla tecnologia dei display flessibili. L’azienda ha sviluppato il primo cruscotto curvo per automobili e ha creato una linea di borse di lusso con display flessibili in collaborazione con Louis Vuitton.
Royole si è anche distinta per il lancio di un display flessibile a colori ultra-sottile, cercando di diversificare la propria offerta e attrarre nuovi mercati. Tuttavia, nonostante queste innovazioni, la compagnia non è riuscita a capitalizzare i suoi successi e ha dovuto fare i conti con enormi perdite finanziarie. Nel 2021, dopo aver tentato di quotarsi alla Borsa di Shanghai, Royole ritirò la sua richiesta di IPO, segnando un punto di svolta negativo per l’azienda. Nonostante i suoi sforzi, la mancanza di un modello di business solido e il crescente dominio di altri produttori nel settore degli smartphone pieghevoli hanno fatto crollare le speranze di sopravvivenza a lungo termine per Royole. La dichiarazione di fallimento di Royole non cambierà significativamente il panorama degli smartphone pieghevoli, oggi dominato da aziende come Samsung, Motorola e Huawei.
Tuttavia, la storia di Royole dimostra che l’innovazione, seppur fondamentale, non è sufficiente a garantire il successo in un mercato altamente competitivo come quello degli smartphone. Il caso di Royole servirà da lezione per altre startup che cercano di emergere in settori tecnologici di punta, ma senza una strategia di business solida e un adeguato supporto finanziario, anche le innovazioni più rivoluzionarie rischiano di essere spazzate via.