I produttori emergenti di telefonia mobile, in particolar modo quelli cinesi, offrono sempre più spesso smartphone che, pur collocati nella fascia entry level del mercato per una questione di prezzo, vantano tali e tante soluzioni da sfiorare quella premium quanto a tecnologia incorporata. Ne sono un chiaro esempio l’Oukitel U23, per ora annunciato con poche specifiche al seguito, ed il definitivo Vivo Z3 di BBK Electronics.
Al Global Sources Consumer Electronics Show 2018 che si è tenuto nei giorni scorsi (11-14 Ottobre) a Hong Kong, la cinese Oukitel ha anticipato alcuni elementi di un suo top gamma, l’Oukitel U23, che vedrà la luce nei prossimi mesi: il device, allestito anche nella (tipica degli Huawei P20) cangiante colorazione “twilight” (ma sempre con bordi curvi anteriori e posteriori), adotta un notch a tacca sul davanti, ove è presente un pannello da 6.18 pollici con risoluzione FullHD+ (aspect ratio a 18:9) mentre, sul retro, alloggia una doppia fotocamera verticale. Presente (sempre sulla back cover) lo scanner circolare, per coprire l’intero polpastrello, l’Oukitel U23 sarà animato – quanto ad hardware – da 6 GB di RAM e da un processore a otto core (2 GHz) MediaTek, l’Helio P23: per lo storage, la dotazione sarà di 64 GB. Annunciato con ricarica wireless, l’Oukitel U23 sarà out of the box con Android Oreo 8.1.
In attesa che si completi la scheda tecnica del modello citato, chi fosse interessato ad un interessante top gamma cinese già bell’e completo potrà attenzionare il Vivo Z3, appena presentato, in Cina, da BBK Electronics. L’azienda, proprietaria anche di Oppo, Realme, ed OnePlus, ha realizzato un successore del precedente Vivo Z1 decisamente votato al gaming.
Il display del frontale, grazie al notch a goccia in cui è posta la selfiecamera da 12 megapixel con emettitore d’infrarossi per il Face Unlock anche al buio, occupa il 90.3% dello spazio disponibile con un pannello LCD IPS da 6.3 pollici, con aspect ratio a 19:9 e risoluzione FullHD+ (2340 x 1080 pixel). Sul retro, invece, è ubicata la doppia fotocamera che, nella fattispecie, adotta un sensore da 16 e, per la profondità (garantita dall’intelligenza artificiale assieme al riconoscimento delle scene), uno da 2 megapixel. Lo scanner biometrico? C’è e, sul retro, è rappresentato dal tradizionale oblò per la scansione delle impronte digitali.
Ai timoni di comando del Vivo Z3 troviamo processori Qualcomm: il plurale è quanto mai necessario, dacché il produttore ne ha variato il modello secondo la configurazione scelta. Quella base (circa 230 dollari), distribuita con 64 GB di storage espandibile e 4 GB di RAM, è attivata dal processore Snapdragon 670, mentre quelle “pompata” con 6 GB di RAM e 64 (circa 274 dollari) / 128 (più o meno 332 dollari) espandibile GB di storage, arriva col più performante Snapdragon 710. In ogni caso, ambedue le opzioni computazionali possono beneficiare della feature “dual turbo”, che sprinta app e giochi come la GPU Turbo degli ultimi Huawei, e – sempre a beneficio del gaming – arriva, su Android Oreo 8.1 (personalizzato con l’interfaccia FunTouch OS 4.5 e l’assistente virtuale Jovi AI), anche una modalità gioco che garantisce un’esperienza 4D grazie alle vibrazioni d’accompagnamento, e alla tastiera con PAD virtuali a vista.
Allestito nelle colorazioni Aurora Blue, Dream Pink e Starry Night Black, il Vivo Z3 trae energia, via microUSB, dalla batteria tarata a 3.315 mAh, e si apre alle connettività attraverso il Wi-Fi ac, il Bluetooth 5.0, il 4G, il GPS, ed un jack da 3.5 mm.