Nell’ampio spazio del Grand Palais di Parigi, Huawei ha presentato i nuovi top gamma Huawei P20 e P20 Pro, anticipati nelle scorse ore da alcune note catene dell’elettronica di consumo (Saturn e Mediaworld).
I due top gamma appaiono accomunati dai principi di sottigliezza, nonostante le batterie montate, 3400 vs 4000 mAh (con ricarica rapida “Huawei SuperCharge” ma non wireless), e simmetria: a tal proposito, in basso, ai lati della microUSB 3.1 Type-C, troviamo le griglie per il microfono e lo speaker, mentre il frontale propone un notch più ristretto rispetto a quello dell’iPhone X, in modo da ospitare, a destra e a sinistra, più notifiche. La certificazione d’impermeabilità è assente nello Huawei P20 ma presente, in forma di IP67, nel solo P20 Pro.
Il processore che anima gli Huawei P20 e P20 Pro, assistito nel primo da 4 GB di RAM e 128 GB (UFS) non espandibili di storage, e nel secondo da 6 GB di RAM e 128 GB di archiviazione, è il Kirin 970 della controllata HiSilicon, un octa core (4 core A73 a 2,36GHz e 4 core A52 a 1.8 GHz), abbinato a una scheda grafica Mali-G72 MP12 (tarata a 800 MHz) ed a una NPU (neural processing unit) che si occupa di offrire i suoi servigi al comparto fotografico, in modo che siano riconosciuti 500 scenari differenti raggruppati in 19 categorie (applicando sets di bilanciamenti in automatico), oltre agli oggetti ripresi al momento dello scatto, e così che i soggetti in movimento siano sempre a fuoco (feature “4D Predictive Focus” che, identificati i soggetti in movimento, ne ipotizza gli spostamenti).
A tal proposito, lo Huawei P20 esibisce, sul retro, una doppia fotocamera Leica, con un sensore monocromatico da 20 megapixel (focale a f/1.6) ed uno RGB da 12 megapixel (con pixel grandi 1,55 micron, f71.8), mentre lo Huawei P20 Pro estende l’illustre collaborazione a una tripla fotocamera costituita da un sensore da 40 (“light fusion”, RGB, f/1.8), uno 20 (bianco e nero, f/1.6, dimensioni pari a 1/1.7″ con sensibilità ISO degno di una Canon EOS 5D Mark IV e quindi pari a 102400) e uno da 8 (telefoto, f/2.4, zoom ottico a 3x con la lente VARIO-SUMMILUX, digitale a 5x con l’ottimizzazione “loseless” HybridZoom), capace di regalare ad Huawei il nuovo primato nella classifica DXO Mark (109 punti) in merito alle foto realizzate in varie e disparate condizioni di scatto.
Al di là del numero di sensori posteriori tra i due top gamma, gli scatti beneficiano del Flash LED, della stabilizzazione ibrida, sia ottica (a 6 assi) che digitale, coadiuvata all’innovativa Huawei AI Image Stabilization (Huawei AIS), in modo da rendere superflui i treppiedi durante le lunghe esposizioni, e realizzano Super Slow Motion a 960fps@720p. A ciò, si aggiungono – dulcis in fundo – un assistente virtuale allo scatto (AI-Assisted Composition,) che istruisce su come comporre uno scatto perfetto, e – nella versione personalizzata dell’app Prima – suggerisce i filtri più idonei per ogni scena, e l’integrazione nativa delle API ARCore previste da Google per le attività in realtà aumentata.
Passando al frontale, sia lo Huawei P20 che il P20 Pro si avvalgono di una selfiecamera da 24 megapixel (f/2.0), con un sistema di Face Unlock che va ad affiancare il lettore di impronte digitali posto nella lunetta bassa, e tanta intelligenza artificiale profusa sia nella feature “3D Portrait Lighting” che nell’abbellimento in tempo reale dei selfie. Il notch, occultabile lato software con una banda nera, consente di alloggiare, sia nello Huawei P20 che nel P20 Pro, un display FullView (aspect ratio a 18.7:9) con la medesima risoluzione (2240 x 1080 pixel) calibrata sui 5.8 pollici LCD del primo modello, e sui 6.1 pollici OLED del secondo.
L’audio manca del jack da 3,5 mm, ma vi è il supporto all’immersività del Dolby Atmos, ed il Bluetooth 4.2 gestisce diversi standard per l’alta definizione (BT aptX, aptX HD, LHDC, LDAC), oltre allo streaming sonoro a 990 kbps. Gli entusiasti del sound, comunque, potranno ricorrere – tra gli accessori – ad un chip DaC esterno, in grado di supportare cuffie high-end con impedenza massima a impedenza sino a 600Ω e decodifica audio loseless a 384 KHz/32 bit.
Le connettività degli Huawei P20 e Huawei P2O pro si completano del 4G/LTE a 1.2 Gbps applicato su ambedue le SIM, del Wi-Fi ac (antenne 4×4 MIMO, tethering, hotspot), del GPS (A-GPS, Glonass, BeiDou), e del modulo NFC per pagamenti e scambi di dati contactless.
Il sistema operativo, infine, è Android Oreo 8.1 con interfaccia EMUI 8.1, feature AI per ottimizzare l’autonomia e le performance nel tempo, supporto a due app in contemporanea via split screen, collegamento wireless ai display esterni, e opzione “Huawei Share 2.0” per creare un ponte per lo scambio istantaneo dei dati tra PC/Mac e smartphone Huawei.
Ambedue gli Huawei P20, standard e Pro, saranno cadenzati nelle tradizionali colorazioni Black, Midnight Blue e Pink Gold e, nell’innovativa “Twilight” che, grazie ad un gradiente costituito da vari strati sovrapposti di colore sotto il vetro, regalerà riflessi differenti a seconda dell’angolo di caduta della luce.
Assoluta conferma, in tema di prezzi, per quanto emerso alla vigilia dell’evento parigino, con lo Huawei P20 (4+128 GB) listato a 679 euro (a partire da oggi), e lo Huawei P20 Pro (6+128 GB) commercializzato dal 6 Aprile a 899, pronti a far compagnia al già annunciato Huawei P20 Lite.