Trascorsi solo pochi giorni dal debutto dell’ultimo modello della serie 5, Oppo ha effettivamente presentato, come da rumors, la nuova serie di quasi top gamma Reno 6, in veste standard, Pro, e Pro Plus, tutti animati dalla nuova interfaccia ColorOS 11.3 a rivestimento del sistema operativo Android 11.
Oppo Reno 6 (156,8 × 72,1 × 7,59mm, per 182 grammi) ha un frame laterale piacevolmente piatto, quasi in stile iPhone: il vetro Gorilla Glass 5 anteriore non ha quindi curvature, anche se le cornici risultano comunque quasi invisibili su 3 lati, tra cui anche quello superiore, nel cui angolo a sinistra si cela la selfiecamera da 32 megapixel (f/2.4). Il display, AMOLED (quindi inclusivo del fingerprint), è un pannello da 6.43 pollici, risoluto in FullHD+, con refresh rare a 90 Hz e 800 nits di luminosità: a completamento del comparto multimediale concorre, sul retro, un pillolotto per la tripla fotocamera, da 64 (OmniVISION OV64B, principale, f/1.7), 8 (Sony IMX355, ultragrandangolo da 119°, f/2.2), e 2 (OmniVISION OV02B10, macro, f/2.4) megapixel.
Il processore octacore (2.4 GHz) Mediatek Dimensity 900 e la relativa scheda grafica Mali-G68 MC4, beneficiando della RAM LPDDR4x e dello storage UFS 2.1, hanno fluidità operativa sufficiente per coinvolgere gli utenti nei game mediante la vibrazione del motorino aptico 4D: in fase di acquisto, dall’11 Giugno in Cina, l’utente potrà scegliere tra l’allestimento da 8+128 (2.799 yuan, 360 euro) e quello (da preferire, stante la mancanza della microSD) da 12+256 GB (3.199 yuan, 410 euro).
L’impressionante range delle connettività prevede la doppia SIM con 5G standalone e non, il 4G, il GPS (Beidou, Glonass), l’NFC, il Bluetooth 5.2, il Wi-Fi 6, e la microUSB Type-C per caricare, a 65W, la batteria da 4.500 mAh.
Gli Oppo Reno 6 Pro (160,0 × 73,1 × 7,6mm, per 177 grammi) e 6 Pro+ (160,8 × 72,5 × 7,99 mm, per 188 grammi), in Cina dal 5 Giugno, giocano alle differenze. Ambedue hanno display AMOLED praticamente dual edge, diagonalizzati a 6.55 pollici, AMOLED con scanner biometrico, luminosi (800 nits), fluidi (90 Hz), resistenti a urti e graffi (Gorilla Glass 5): la selfiecamera, nel foro in alto a sinistra, è sempre quella del modello base. A migliorare è la multicamera posteriore.
Quest’ultima, nel Reno 6 Pro prevede, oltre ai sensori da 64+8+2 già visti poc’anzi, anche un altro modulo da 2 megapixel (Galaxycore GC02M1B), adibito a captare la profondità: va di lusso al 6 Pro Plus, invece, che comincia con un sensore principale da 50 (Sony IMX766, f/.18), prosegue con un ultragrandangolo (119°) da 16 megapixel (Sony IMX481, f/2.2), cui fa compagnia prima un telescopico (zoom 2x) da 13 (Samsung S5K3M5, f/2.4) e poi uno da 2 (OV02B10-A25A, f/2.4) megapixel per la profondità.
Il processore e la GPU sono rispettivamente il MediaTek Dimensity 1200 e la ARM G77 MC9 nel Reno6 Pro, e lo Snapdragon 870 con Adreno 650 nel Reno6 Pro Plus: in ambedue i casi la RAM è LPDDR4x e lo storage è UFS 2.1. L’array delle connettività è lo stesso, per ambedue i Pro, rispetto al modello base, e il medesimo discorso può esser fatto per la velocità di ricarica, da 65W, anche se il Reno 6 Pro ha una batteria da 4.300 mAh, col Reno 6 Pro Plus che riguadagna i 4.500 mAh.
I prezzi, per le configurazioni da 8+128 e 12+256 GB, sono un altro discrimine di questi due modelli: il Reno 6 Pro venderà l’allestimento di partenza a 3.499 yuan (450 euro) e quello top a 3.799 yuan (488 yuan). Di contro, il Reno 6 Pro+ listerà la sku base a 3.999 yuan (513 euro), laddove ne serviranno 4.499 per quella top (577).