Gli ultimi giorni non sono stati propriamente facili per il produttore cinese OnePlus, vista la scoperta – in ben suoi top gamma (One Plus 3, 3T e 5) di una backdoor che permetteva di acquisire i diritti di root e che, a quanto pare, presto andrà rimossa con un aggiornamento. Per fortuna, prima che le polemiche montassero troppo, è arrivato l’evento newyorkese nel quale OnePlus ha effettivamente presentato il nuovo smartphone OnePlus 5T.
La scheda tecnica conferma tutti i rumors emersi
Rispetto a quanto emerso circa una settimana fa, la scheda tecnica è stata globalmente confermata ma, ciò nonostante, qualche piccola novità o precisazione v’è stata in egual modo. Innanzitutto, sul palco, si è finalmente chiarita l’origine della T che accompagna alcuni telefoni del brand: in pratica, è un riferimento ad Apple che, ad alcuni suoi top gamma, abbina proprio una S finale. Siccome, però, il segnale che si vuol dare è di essere un passo avanti alla celebre concorrenza (d’altronde, OnePlus stessa, 1+, vuol dire la medesima cosa), si è pensato di prendere la S, e di aggiungervi 1 carattere in più, scalandola – quindi – alla T. Arcano svelato!
Facezie a parte, l’OnePlus 5T non innova radicalmente rispetto al modello precedente, visto che le rivoluzioni vere e proprie sono state rimandate al successore: in compenso, tale device ha davvero abbracciato il formato 18:9, con un mega display FullHD+ da 6.01 pollici, con pannello Full Optic AMOLED, configurato in modalità leggermente curva ai lati, in virtù di un vetro 2.5D. In ambito computazionale, è tutto confermato (Snapdragon 835, Adreno 504, 6-8 GB di RAM, 64-128 GB di storage che affina la velocità del formato UFS 2.1 con un sistema a due binari, che riduce ulteriormente i tempi di scrittura e lettura dei dati).
Sorpresa: c’è anche la scansione del volto
Anche quel che era stato dichiarato sulle fotocamere si è dimostrato sostanzialmente vero, seppur con qualche gustosa aggiunta: Carl Pei, il co-fondatore di OnePlus, nelle indiscrezioni dei giorni scorsi, non aveva sottolineato che anche la selfiecamera, da 16 megapixel, ha qualche asso nella manica. Innanzitutto, nasconde un sistema di autenticazione (“Advanced Facial Recognition”) in base alla scansione del volto, ottenuta sulla base dell’analisi di 100 parametri facciali (utile per sbloccare il device senza toccarlo, ed in alternativa allo scanner d’impronte posteriore, sempre scomodo da raggiungere) e, più in ambito fotografico, si registra l’adozione di un algoritmo che, basato sul multi-frame (confronto su più frame scattati in successione), permette di ottenere autoscatti sempre nitidi. Sulla doppia postcamera, invece, non rimane che confermare quanto già anticipato, riassumibile in un migliorato doppio modulo (sempre a f/2.0) 16+20 megapixel (per i classici effetti Bokeh), con Flash Dual LED, video in 4K, e svariate altre modalità di scatto (TimeLapse, e Slow Motion).
Anche il comparto connettivo, al cui interno è compreso il modulo NFC, è quello prefigurato il 12 Novembre, e basato sugli ultimi standard del Wi-Fi (ac 2×2 MIMo), del Bluetooth (5.0), del GPS (con Glonass, A-GPS, BeiDou, ed il satellite europeo Galileo), e del 4G/LTE (cat. 12, con supporto alla banda 20). Tutto questo, più una batteria da 3300 mAh supportata dal Dash Charge (ricarica rapida), sarà compreso in uno chassis in alluminio anodizzato (56,1 x 75 x 7,2 mm, per 162 grammi), su cui i tre strati di vernici (tonalità Slate Gray o Midnight Black) risultano essere immunizzati da un ulteriore livello, oleofobico in funzione anti impronte.
Qualcosina in più, in ogni caso, è stato dichiarato sul versante software. Il sistema operativo di bordo è davvero Android 7.1.1 Nougat, ma a Dicembre inizierà ad essere testato, dalla folta community di OnePlus (tramite il programma “OxygenOS Beta”), Android Oreo che, poi, verrà rilasciato via OTA all’inizio del prossimo anno, sempre all’interno dell’interfaccia OxygenOS.
Con qualche chicca software
Quest’ultima, oltre a permettere di personalizzare esteticamente l’aspetto del telefono e del relativo software, ha diverse chicche funzionali che, nell’uso pratico, si riveleranno molto utili: “OnePlus Switch“, innanzitutto, permetterà di semplificare il passaggio di dati dal vecchio telefono a quello nuovo, mentre “Parallel Apps” consentirà di avere 2 account di tutte le principali app social o di messaggistica (l’OnePlus 5T, come gran parte dei telefoni cinesi è Dual SIM), e “Gaming DND” (do not disturb) silenzierà tutte le notifiche nel mentre si gioca, anche a carica in corso. Non manca, infine, nemmeno la possibilità di sfruttare alcune gesture, a display spento, sfiorando lo scanner per le impronte, in modo da avviare la fotocamera, o aprire la tendina dell’area notifiche.
Persino i prezzi dell’OnePlus 5T, 499 euro per la versione da 6+64 GB e 559 euro per quella da 8+128 GB, sono quelli più circolati giorni fa. Di nuovo c’è che, finalmente, sappiamo la data di commercializzazione, il 21 Novembre, mentre il “dove” è rappresentato dallo store online della OnePlus.