Uno degli smartphone più attesi delle prossime settimane è certamente il nuovo top di gamma della coreana LG, ovvero quell’LG V30 che, degno erede dei V10 e V20, dovrebbe arrivare anche in Italia, e costituire una valita alternativa all’attuale portabandiera di casa, rappresentato dall’LG G6.
Sulle specifiche tecniche, ormai, rimangono ben pochi dubbi. L’LG V30 dovrebbe aver abbandonato il display secondario tipico della serie (e di recente introdotto, in modo originale, anche sui Meizu Pro 7) e aver optato per un Infinity Display da 6 pollici, forse QHD, con aspect ratio a 18:9: privo di cornici in quanto Edge-to-Edge, il monitor in questione dovrebbe essere un OLED, scelta decisamente innovativa in casa LG (che applicava tali pannelli solo sulle sue TV).
Un’altra conferma, inerente l’LG V30, riguarda la fotocamera posteriore, doppia, affidata a 2 sensori da 13 megapixel, mentre – sempre in tema di multimedialità – l’acustica verrebbe affidata a un chip DAC dedicato, per una sonorità di livello Hi-Fi. Il comparto logico dovrebbe poter contare sul processore Snapdragon 835, coadiuvato da 4/6 GB di RAM, e da 64 GB di storage: la batteria è accreditata a 3300 mAh, con ricarica sia via cavo (tramite la porta microUSB Type-C), che in modalità wireless (come, si presume, anche il prossimo iPhone 8).
Gustose indiscrezioni, però, emergono a proposito della presentazione dell’LG V30. Il portale Android Authority ha pubblicato, in tal senso, un servizio nel quale sostiene di essere venuto in possesso di un documento interno dell’azienda nel quale si parlerebbe di un device col nome in codice “JOAN”, dotato di protezione con standard militardi.
Tale device, identificabile con l’LG V30, dovrebbe essere presentato a Berlino, in un evento ad hoc, il 31 Agosto, in tempo per ostacolare il Note 8, e – in seguito – esordirebbe in Corea il 15 Settembre. Nel medesimo documento, si spiegherebbe che – dopo un periodo di preordini (iniziato il 17 Settembre) – tale smartphone giungerebbe in commercio – negli USA – il 28 Settembre, la medesima data scelta per un “lancio globale” che, a quanto pare, dovrebbe comprendere sia l’Europa, che l’Italia (al contrario di quanto accaduto per il V20).