Iliad, un nuovo problema di ‘sicurezza’ riguarderebbe le Simbox

L'accusa, mossa da Tim, contesta la tecnica di identificazione asincrona delle Simbox. In questo modo, un utente potrebbe acquistare una Sim sotto 'falsa-identità', utilizzando anche una carta di credito intestata ad un'altra persona.

Iliad, un nuovo problema di ‘sicurezza’ riguarderebbe le Simbox

L’arrivo di Iliad in Italia non si può definire, di certo, tra i più silenziosi che si siano visti in giro. La propria tariffa telefonica, dedicata al primo milione di utenti, ha rappresentato un’innovazione negli ultimi giorni, al punto da costringere i maggiori operatori telefonici a ‘correre’ ai ripari proponendo promozioni molto simili per contenuti. Si ricorda, infatti, che con una SIM Iliad sono compresi i più importanti servizi telefonici che, su altri operatori, sarebbero rimasti a pagamento.

Un’altra ‘rivoluzione’ portata avanti da Iliad è rappresentata dai cosiddetti ‘Simbox‘. Questi ultimi non sono altro che dei particolari macchinari volti ad identificare l’utente e a rilasciare le rispettive Sim. L’identificazione dell’utente, inoltre, è garantita sia dalla scansione dei documenti richiesti, sia dalla registrazione di un particolare video. Tuttavia, questo sistema di sicurezza, sebbene abbrevi le procedure di attivazione delle Sim, potrebbe non essere del tutto legale, almeno secondo Tim.

Secondo il noto operatore telefonico, le Simbox non rispetterebbero appieno la legge Pisanu. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un decreto legge del 2005 volto a tutelare la popolazione dal terrorismo internazionale. Secondo questa legge, nel campo della telefonia mobile, sarebbe necessaria l’identificazione fisica ed immediata del titolare della Sim, in modo da evitare successivi problemi. La verifica asincrona propria delle Simbox, infatti, non consentendo l’identificazione immediata ma dopo alcune ore (in alcuni casi si arriva anche a 10 ore dopo la richiesta di attivazione), non rispetterebbe appieno la legge Pisanu.

La risposta di Iliad, alle accuse mosse da Tim (che pure ha varato una controfferta), è pressochè immediata. L’operatore difende il proprio sistema di sicurezza, sostenendo che il controllo sia efficace e completo, al punto da identificare con certezza l’identità di ciascun acquirente che intende acquistare una Sim Iliad. In seguito, l’operatore tiene a precisare che l’attivazione della Sim è una procedura successiva alla verifica delle generalità, e che la stessa non può essere completata in caso di dati parziali, errati o invalidi.

La lettera di Iliad termina considerando l’elevato interesse che l’operatore telefonico ha destato dopo il suo ingresso nel mercato. Lo stesso, inoltre, risponde a tutti coloro che muovono accuse contro i propri sistemi ‘rivoluzionari’ sostenendo che, invece di aprire contestazioni, sarebbe consigliabile accogliere la spinta innovativa apportata e rivolta, principalmente, ad offrire un servizio di qualità all’utente.

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