Impegnato a sopravvivere nonostante il ban USA, Huawei ha ufficializzato uno smartphone di fascia media, lo Huawei Y9a (da non confondersi col somigliante modello del 2020), messo in vendita in Sud Africa nelle colorazioni Space Silver, Midnight Black e Sakura Pink, al prezzo di 6.499 rand sudafricani (circa 374 euro).
Huawei Y9a (163.5×76.5×8.95 mm, per 197 grammi) ha un design notch-less, ottenuto grazie all’aver adottato l’escamotage di una selfiecamera, da 16 megapixel (f/2.2, con abbellimenti che schiariscono la pelle e gli sfondi scuri), di tipo pop-up, che si autoestrae in alto a sinistra. Il resto dello spazio, pari al 92% di screen-to-body, finisce quindi al display LCD IPS da 6.63 pollici, risoluto in FullHD+ (1080 x 2400 pixel) con 85% di copertura del color gamut RGB, 1.67 miliardi di colori e 1500:1 come rapporto di contrasto.
Lo scanner per le impronte digitali si trova a destra, nello Huawei Y9a che, sul retro, in un suggestivo oblò al centro in alto, colloca una quadcamera, con un sensore principale da 64 (f/1.8, stabilizzazione elettronica, modalità super night, video a 1080p), uno ultragrandangolare (120°) da 8 e due sensori da 2 megapixel (f/2.4), di cui uno per le macro e uno per la profondità.
La presenza del mini-jack da 3.5 mm per cuffie e auricolari non impegna la microUSB Type-C che può essere delegata solo al trasferimento dati e alla ricarica rapida SuperCharge (del 70% in 30 minuti), a 40W, dello Huawei Y9a, la cui batteria da 4.300 mAh promette 9 ore di gaming, 44 ore di telefonate, 12 ore di navigazione web, 117 ore di riproduzione musicale, o 10 ore di playing video. A guidare il device, sul piano delle specifiche hardware, è il processore octacore Helio G80 abbinato dal chipmaker Mediatek a una scheda grafica Mali-G52 MC2 di ARM, con la RAM (LPDDR4x) fissata a 8 GB e uno storage dimensionato a 128 GB, con espansione via schedine proprietarie NM da max 256 GB.
Il segmento delle connettività dello Huawei Y9a prevede il Dual nanoSIM con 4G VoLTE, il GPS (A-GPS), il Wi-Fi ac ed il Bluetooth v5.1: dulcis in fundo il software, con Android 10 privo di Google Services sotto l’interfaccia EMUI 10.1, apportatrice tra le varie app preinstallate anche della MeeTime, per gestire chat e (video) chiamate.