Honor: in campo con il low cost Honor 9N ed il gaming phablet Honor Note 10

Honor, la sussiadiaria entry level di Huawei, diventa "grande" e, oltre all'ennesimo low cost - qui sostanziato nell'Honor 9N - sforna un top gamma di tutto rispetto, rappresentato da un gaming phablet, l'Honor Note 10, capace di regalare ampie soddisfazioni.

Honor: in campo con il low cost Honor 9N ed il gaming phablet Honor Note 10

Honor, quasi preavvertendo l’imminente lancio dell’Pocophone F1, il low cost di Xiaomi, ha tamponato l’assalto con un suo smartphone economico, l’Honor 9N, trovando anche il tempo di sfornare un gaming phablet – l’Honor Note 10 – capace di competere con quanto messo in campo da Razer. 

Honor 9N: low cost ben assemblato 

Honor si sta decisamente divertendo un mondo con l’implementare le varianti del suo noto top gamma dello scorso anno. Dopo il varo dell’Honor 9 Lite e del recente Honor 9i, arriva – a partire dal mercato indiano (tramite il locale store Honor, o via e-commerce Flipkart) – il low cost Honor 9N, dall’impeccabile costruzione.

Honor 9N, infatti, ha una scocca in cui solo la ghiera laterale è metallica. Per il resto, sia il frontale che il retro sono in vetro 2.5D: il lato A lo utilizza (rinforzato dalla tecnologia Gorilla Glass) per ospitare – in un notch in stile iPhone X – la selfiecamera da 16 megapixel e la capsula auricolare, oltre al display. Quest’ultimo, un LCD IPS da 5.84 pollici con aspect ratio a 19:9, ha una risoluzione base FullHD+ (scalabile manualmente all’HD+), e protegge la vista sia con un filtro anti luce blu, sia con una modalità “visualizzazione” che ingrandisce testi ed immagini.

Il lato B propone uno scanner circolare e, in alto a sinistra, in un semaforo orizzontale, una doppia fotocamera, da 13+2 megapixel, il cui Flash LED è esternalizzato alla propria destra: i video vengono girati sempre a 1080p@30fps, ma solo la doppia postcamera si avvale della qualità di resa HDR. 

Sul lato sinistro, è posto il carrellino capace di alloggiare 2 SIM o, in alternativa, una SIM ed una schedina microSD: il lato corto basso propone uno speaker mono (audio surround 3D, con stili pre-impostati), il jack da 3.5 mm, e la microUSB 2.0 per caricare la batteria da 3.000 mAh. 

A confermare il mutuo scambio con la casa madre Huawei, il processore a otto core, il HiSilicon Kirin 659, qui abbinato – sempre con l’assistenza della GPU Mali-T830 MP2 – a 3 combinazioni mnemoniche di RAM e storage, con conseguenti ricadute sulla prezzistica di listino: la versione base, da 3+32 GB, costa poco meno di 150 euro (11.999 rupie), quella intermedia da 4+64 GB arriva a circa 175 euro (13.999 rupie), mentre quella top da 4+128 GB sfiora quota 212 euro (16.999 rupie). La scheda delle connettività dell’Honor 9N, oltre al già paventato Dual SIM ibrido, annovera il Wi-Fi n (hotspot, Direct), il Bluetooth 4.2 a basso consumo energetico (con A2DP), il 4G, ed un GPS (con BDS, Glonass, e A-GPS). 

Previsto in quattro colorazioni differenti (Midnight Black, Lavender Purple, Blue, Sapphire Blue, Robin Egg), l’Honor 9N è animato dal sistema operativo Android Oreo 8.0 che, qui, si avvale della canonica personalizzazione EMUI 8.0.

Honor Note 10: phablet da gioco

Decisamente più performante è il phablet da gioco Honor Note 10, annunciato in Cina con pre-ordini in apertura il 3 Agosto e tre colorazioni (Midnight Black e Phantom Blue, oltre alla Lily White della variante GT). Si tratta di un telefono materialmente costituito da un sandwich di vetro (2.5D davanti, lavorato a scopo lucentezza sulla coverback), inframmezzato dall’alluminio della cornice laterale, con un frontale privo di notch ma dotato di cornici ben ottimizzate.

Non potrebbe essere altrimenti, volendo mantenerne un’ottima impugnabilità con una sola mano: il display AMOLED, col singolare aspect ratio di 18:5:9, infatti, è un pannellone AMOLED da ben 6.95 pollici (355 PPI), per fortuna più che soddisfacente – visivamente parlando – grazie alla risoluzione Full HD+, al supporto dello standard HDR10, ed alle ottimizzazioni AI della feature Smart Pixel. Sempre a regalare un effetto immersivo, quale quella delle sale IMAX, anche il comparto audio, affidato ad un doppio speaker coadiuvato dall’immersività sonora del Dolby Atmos. 

Le fotocamere non mancano. Sul retro, Honor ne ha collocate – in assetto verticale sopra lo scanner per le impronte – due, da 16 (RGB) + 24 (bianco e nero) megapixel con focale a f/1.8 e messa a fuoco via rilevamento di fase, sfruttando l’intelligenza artificiale della NPU di bordo sia per la stabilizzazione delle immagini (AI AIS) che per l’abbellimento delle medesime. Un po’ come per la fotocamera anteriore, da 13 megapixel, dove l’AI si occupa anche del riconoscimento delle scene, e di simulare la profondità per la modalità ritratto. 

La natura videoludica dell’Honor Note 10 si esalta, naturalmente, grazie alle specifiche di calcolo. Il processore octa-core (2.4 GHz) Kirin 970, grazie alla pressione di un tasto fisico (usabile anche per gli scatti), è in grado di innestare “la quinta” attraverso la modalità CPU Turbo (chiusura task secondari, dirottamento delle risorse sui videogame) che, manco a dirlo, fa il paio con la modalità GPU Turbo della scheda grafica Mali-G72 MP12: a dissipare l’enorme calore sprigionato in fase di gioco, riuscendo nell’impresa di abbassare di 10 gradi la temperatura del dispositivo, il sistema “Nine” costituito da 9 strati di diversi materiali e da un tubicino per la circolazione del liquido.

Per i tagli di memoria, l’utente potrà scegliere tra 3 allestimenti di RAM e storage (ovviamente espandibile), che prevedono la combinazione da 4+64 GB (350 euro, o 2799 yuan), quella da 6+128 GB (401 euro, o 3199 yuan), e quella top da 8+128 GB  (451 euro, o 3599 yuan) mentre l’uso mobile sarà garantito da due SIM (con 4G VoLTE su ambedue), dal Wi-Fi ac dual band, dal Bluetooth 4.2 LE (con EDR, A2DP), dal 4G, senza dimenticare il GPS (Glonass, BDS, A-GPS), il modulo NFC, e la porta microUSB Type-C 3.1 per l’uso delle cuffie (in virtù dell’adattatore incluso) e per la ricarica rapida (5V 4.5 A) della batteria da ben 5.000 mAh (grazie alla quale il giocatore potrà divertirsi per 17.5 ore filate).

Ultimo dettaglio, ma non secondario, il sistema operativo Android Oreo 8.1 che, grazie alla EMUI 8.1 guadagna anche una personalissima interpretazione della modalità Desktop: connesso il device ad uno schermo, via cavo o BT, la schermata Home diverrà simile a quella dei computer, con icone gestibili via mouse e tastiera wireless, ed il telefono stesso a far da touchpad in stile Asus. 

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